L’inaugurazione della Pinacoteca “Lenzi” nelle sale del Castello Cavaniglia
Il Quotidiano del Sud
L’assessore Varricchio: conciliare arte e turismo, la vera sfida.
“L’inaugurazione della pinacoteca nelle sale del castello Cavaniglia rappresenta per noi un punto di partenza nel segno della valorizzazione del patrimonio storico artistico locale, dai dipinti all’antico maniero”. Lo sottolinea l’assessore alla cultura del comune di Bagnoli Irpino Maria Varricchio nell’illustrare la sfida rappresentata dalla pinacoteca Michele Lenzi che ha aperto i battenti lo scorso venerdì alle 17.
“Ad essere inaugurata- prosegue Varricchio – sarà la nuova sede della pinacoteca nello spazio del castello che abbraccia oltre 100 opere comprese tra il XVI e il XIX secolo, realizzata grazie ad un progetto finanziato dalla Regione. La delibera di istituzione della pinacoteca risale al 2000 ma di fatto fino a ieri molte delle opere che compongono il patrimonio artistico del Comune di Bagnoli erano sistemate alla meglio nell’ex sala consiliare. Abbiamo ritenuto, invece, che fosse necessaria una sede più adeguata al valore delle opere in mostra. Da qui l’idea di una pinacoteca nello spazio del castello, si va dalle sale dedicate a Michele Lenzi, il pittore garibaldino, già sindaco di Bagnoli, a d Achille Martelli, di formazione napoletana, dalla sala dedicata alla ritrattistica degli uomini illustri di Bagnoli alla sala dei capolavori che riunisce tre pale del ‘500 accuratamente restaurate, provenienti dal complesso di San Domenico. Tra gli artisti in mostra anche Gustavo Trillo ma è chiaro che le opere di maggior valore sono quelle del Lenzi, autentica gloria di Bagnoli, autentico riferimento per la provincia e per il sud”. Uno spirito poliedrico, quello del Lenzi, capace di conciliare impegno artistico e passione politica. Sensibile alle proposte di rinnovamento artistico espresse a Napoli dal verismo letterario di Morelli e dal naturalismo analitico di Palizzi, dal 1870 portò avanti una ricerca più esplicitamente legata al filone romantico del genere paesaggistico. Dal 1873 iniziò, con Martelli, a sperimentare la pittura a fumo su piatti in ceramica o maiolica, secondo la strada solcata da Palizzi a Napoli, riuscendo a ottenere la medesima resa della pittura a olio. Nel 1878 l’elezione sindaco di Bagnoli. nelle vesti di primo cittadino fu instancabile, come attesta la fondazione dell’istituto professionale del legno, noto con il nome di arti e mestieri. L’impegno per l’apertura della strada Bagnoli- Laceno e delle provinciali Calore- Ofanto. In particolare dal 1881 al 1886 si batté per la costruzione della linea ferroviaria Avellino-Rocchetta attraverso la Valle del Calore.
Né Varricchio dimentica la sinergia stabilita con la comunità. “Mi piace sottolineare il contributo che ci è giunto da cittadini comuni come Gaetano Pescatori con una ricca donazione nello scorso ottobre. un contributo che si affianca a quello dei tanti volontari che hanno partecipato all’allestimento mettendo a disposizione del Comune le proprie competenze. A caratterizzare la pinacoteca anche una sala destinata alle mostre temporanee come l’esposizione delle opere realizzate dai maestri Maria Rachele Branca, Antonio Di Capua, Aniello Nigro e Domenico Bernardo. È quindi l’assessore a sottolineare come “Vogliamo rendere questa pinacoteca uno spazio aperto al territorio capace di dialogare con le scuole, magari inserendola in itinerari turistici alla scoperta dell’arte bagnolese. Penso al bellissimo coro ligneo che è uno dei simboli di Bagnoli. La sfida è quella di far onorare il patrimonio artistico custodito in queste sale accuratamente schedato e illustrato attraverso pannelli e didascalie, anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie. Un progetto che diventa l’occasione per recuperare i fili della memoria e ribadire la forte vocazione artistica di Bagnoli. Non è un caso che il cartellone natalizio sia dedicato proprio all’arte con le istallazioni lungo i vicoli del borgo del pittore avellinese Gennaro Vallifuoco”.
Il Quotidiano del Sud
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