Negli ultimi 20 anni la popolazione residente è diminuita di 229 unità. I prossimi 20 anni, se si confermano le dinamiche in atto, potrebbero rivelarsi drammaticamente peggiori.
L’Ufficio Anagrafe del Comune di Bagnoli Irpino, al quale va il nostro ringraziamento, ci ha fornito la serie storica degli ultimi 20 anni dei seguenti aggregati: nati-morti e immigrati-emigrati. La lettura di questi dati ci consente di meglio comprendere le dinamiche dei flussi demografici che si sono registrati a Bagnoli nel recente passato e che, come poi vedremo, ci dà anche un’idea di quello che potrebbe essere lo scenario negli anni futuri. Sono esclusi da questa analisi i cittadini residenti iscritti all’AIRE, ovvero all’Anagrafe Italiana dei Residenti all’Estero.
Il quadro aggiornato al 31 dicembre 2019 è per Bagnoli di 3.116 residenti, 1.553 maschi e 1563 femmine, le famiglie costituite sono 1.416. La situazione vent’anni fa, nel 2000, era invece di 3.345 cittadini residenti. Si registra, quindi, in questo intervallo considerato un saldo netto negativo di – 229 unità (grafico 1).
– Grafico 1 –
Se consideriamo però soltanto i nati e morti del periodo, il divario sale addirittura a – 300 residenti (tabella 1 e grafico 2).
– Tabella 1 –
– Grafico 2 –
Questo rilevamento ci dice anche che la dinamica positiva dei saldi netti annuali immigrati-emigrati (+71), ovvero di coloro che portano la loro residenza a Bagnoli e quelli che invece la trasferiscono altrove, ha avuto in questi 20 anni l’effetto di mitigare in parte lo spopolamento in atto, rappresentando di fatto per il nostro Comune un vero e proprio “ammortizzatore demografico” (grafico 3).
– Grafico 3 –
Una delle ragioni, non l’unica però, di questo trend è da ricercare nelle politiche regionali di incentivo al trasferimento dall’area partenopea, la cosiddetta zona rossa vesuviana, che ha visto negli anni passati diversi nuclei familiari dell’hinterland napoletano trasferire la residenza nel nostro suggestivo borgo antico. I maggiori saldi positivi, con riferimento a quest’ultima rilevazione, si sono statisticamente registrati nei trienni 2001-2003 (+53) e nel 2010-2012 (+53). Oggi però assistiamo, anche su questo fronte, quello dei “residenti”, ad una chiara inversione di tendenza. Per la prima volta il saldo immigrati-emigrati negli ultimi cinque anni (2015-2019) presenta il segno negativo (-4).
E, temiamo, che questo differenziale possa aumenterà sempre più nei prossimi anni. Lo diciamo, a ragion veduta, in quanto molti dei nostri concittadini (figli-parenti-amici-conoscenti), soprattutto nel range d’età che va dai 18 ai 40 anni, risultano per l’Anagrafe ancora residenti a Bagnoli, ma di fatto, per ragioni di studio e/o per lavoro, già lontano dal nostro Comune, depauperando nel tempo, e sempre più, il paese di un patrimonio umano e professionale tra i più vitali e dinamici.
Siamo una popolazione anziana, i ragazzi nati tra il 2000 ed il 2019, i cosiddetti post-millenium o generazione Z, sono soltanto 432 (13,87% del totale), mentre gli over 50, quelli nati prima dell’anno 1970, sono 1530, quasi il 50% della popolazione oggi residente a Bagnoli (tabella 2 e grafico 4).
– Tabella 2 –
– Grafico 4 –
Il reddito medio annuo pro capite dei bagnolesi nel 2016 era pari ad euro 8.466,00 (fonte: www.comuni-italiani.it). Il tessuto economico, imprenditoriale e produttivo negli ultimi tre anni non è mai stato così in difficoltà, sta letteralmente collassando: le attività agricole, artigianali e commerciali stanno chiudendo i battenti. Il cinpide e i sigilli alle seggiovie hanno dato il colpo di grazia. Soltanto negli ultimi due mesi, tanto per citare un dato recente, sono state chiuse a Bagnoli almeno 4 o 5 attività e nessuna nuova azienda è stata aperta. A breve dovremmo avere dalla Sede del Comune dati molto interessati sul numero dei titolari di Partita Iva presenti a Bagnoli, nonché la dinamica delle aperture e chiusure delle “botteghe” negli ultimi due anni.
Se a tutto questo aggiungiamo il sopra citato e negativissimo saldo dei nati-morti, che ricordiamo è passato da –93 nei primi dieci anni del rilevamento (2000-2009) a –207 degli ultimi dieci (2010-2019), raddoppiando la forbice negativa, ci troviamo di fronte un quadro drammatico, che lascia poco spazio all’ottimismo, alla speranza.
Per concludere, e per sdrammatizzare un po’, possiamo affermare che dalle rilevazioni e annotazioni effettuate abbiamo due buone e una cattiva notizia. La prima buona notizia è che, inspiegabilmente e in controtendenza rispetto a tutti gli altri aggregati, aumentano a Bagnoli le associazioni culturali, ambientali e socio-ricreative (un po’ meno quelle sportive). La seconda è che se confrontiamo il nostro calo demografico con quello degli altri paesi delle aree interne, ed in particolare dell’Alta Irpinia, la situazione da noi è meno drammatica che altrove. La brutta notizia, però, è che il processo di “desertificazione” si avvia ad essere sempre più irreversibile, a meno che non intervengano fattori/eventi straordinari – al momento inimmaginabili – che possano invertirne radicalmente la rotta e dare fiducia ad una comunità e a un territorio il cui destino appare tristemente segnato.
Mimmo Nigro
(da Fuori dalla Rete, Marzo 2020, anno XIV, n. 1)
(Le due foto di copertina sono di Vincenzo Grieco)
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