L’Irpinia della spesa a pioggia che fa una pernacchia alla programmazione
Maria Fioretti (Orticalab.it)
Musei, biblioteche, poli culturali, accademie, centri di documentazione. Sono i luoghi della memoria rurale dedicati all’agricoltura, al lavoro contadino, al cibo, al vino e all’olio, senza dimenticare il latte, i grani, il bosco. Ne scrivevamo QUI, mentre cercavamo l’Irpinia sulla mappa interattiva della Scuola Ambulante di Agricoltura e trovavamo solo il Museo della Civiltà Contadina e Artigiana di Andretta.
Lanciavamo – al solito – il nostro piccolo sasso nello stagno delle politiche territoriali e, complici i nostri lettori attenti, abbiamo scoperto che a Montella ci sarebbe il MUCAM – Eco Museo della Castagna e della Festa della Castagna. Dedicato a questa produzione IGP, può vantare sei sale espositive con spazi multimediali e sensoriali: proiezioni immersive, un tavolo multi-touch per approfondire le conoscenze tecnico scientifiche, diffusori olfattivi, un pavimento interattivo e per finire la sala del gusto.
Un gioiellino – lo definirebbe qualcuno – nel cuore del Parco Regionale dei Monti Picentini, allestito al piano terra dello storico Palazzo Capone, risalente alla fine dell’800. E’ stato realizzato con il PSR 2007-2013, a valere sulla misura 313, vale a dire un progetto integrato per l’incentivazione di attività turistiche.
Tutto questo in teoria, perché in pratica il MUCAM non ha mai aperto, è stato solo inaugurato nel 2014. C’è un problema tecnico legato alla struttura che lo ospita, ci dicono dalla Proloco di Montella quando proviamo a chiedere. Dovremmo telefonare all’ufficio tecnico – e forse lo faremo, giusto per capire il motivo che porta ad allocare uno spazio museale in un palazzo con problemi strutturali – ma il punto è un altro. E’ il patrimonio chiuso, non visitabile, dimenticato, lasciato lì nonostante l’impiego di fondi pubblici e le parole di chi ha la capacità di vendere questo vuoto chiamandolo promozione del territorio.
Dal presidente uscente, al suo predecessore – entrambi in campo in queste Regionali 2020 – si fa grande sfoggio dei successi e dei traguardi raggiunti nelle aree interne, però c’è una verità assoluta che vale per i musei, per gli eventi, per i Gal, per gli strumenti messi a disposizione dalla Regione, per tutto quello che ha a che fare col turismo e la valorizzazione – noia! – sempre intesi come un’opportunità per invertire il trend negativo del declino sociale ed economico e dello spopolamento evidente in molte zone rurali.
E la verità è che non esiste programmazione. Il metodo della spesa a pioggia non può più essere contemplato. Progetti come quello dell’Eco Museo della Castagna non si possono più vedere. Si potranno per una volta concentrare le risorse disponibili su poche, chiare priorità? Chiediamo, perché alla fine di cose vere sul territorio irpino ne restano poche.
Per dire, era il 2009 e il commissario Ue alle Politiche regionali – Johannes Hahn – già ci cazziava (perdonate il termine vulgare, ma rende meglio) perché a fronte di un’Emilia Romagna che impiegava i finanziamenti per una rete di 10 Tecnopoli – facendo parlare di sé come una regione Hub di innovazione – noi usavamo i fondi Ue per pagare il concerto di Elton John a Piedigrotta. Priorità, insomma. Il risultato che abbiamo ottenuto? I Tecnopoli funzionano e organizzano attività e servizi specializzati a supporto dell’innovazione delle imprese, delle persone e del territorio. Elton John in Campania viene giusto a trascorrere qualche settimana di vacanza.
Sono passati undici anni e la linea vincente sembra essere ancora quella dei progetti a breve durata ed effimeri, spacciati per grandi progressi, per titaniche imprese, conquiste in terre vergini dove manca tutto e quindi va bene anche quel niente che sembra la luna.
Questo gigantesco caso rappresentativo serve a dire basta. Se campagna elettorale deve essere, che sia ragionevolmente onesta. Perché a queste latitudini davvero abbiamo ascoltato tutto e il suo contrario, senza mai avvicinarci alla realtà delle cose.
Ti invitiamo a reastare in tema, essere costruttivi ed usare un linguaggio decoroso. Palazzo Tenta 39 si riserva comunque il diritto di allontanare le persone non adatte a tenere un comportamento corretto e rispettoso verso gli altri.