La procura di Avellino accende i riflettori sui permessi per le strutture al Laceno.
Dopo le polemiche sulle strutture turistiche ed in particolare sulle seggiovie arriva una nuova doccia fredda per l’area del piano Laceno. La Procura di Avellino avrebbe da tempo aperto un fascicolo, sulla base di una denuncia giunta a Piazza d’Armi, relativa a due aspetti relativi alle strutture ricettivo turistiche dell’area. In particolare, le attività che sono condotte da parte del personale del Nipaf dei Carabinieri Forestali di Avellino, riguardano sia la materia delle norme di controllo sull’attività urbanistico-edilizia ed in particolare su alcune violazioni legate al testo unico sull’edilizia.
Ma importante per il piano Laceno. Bagnoli, l’accertamento riguarderebbe la violazione delle norme sulla tutela delle zone di particolare interesse ambientale, in particolare riguardo ai vincoli storico paesaggistico proprio collegato alle strutture turistiche dell’area. L’ipotesi di reato vede infatti il sospetto di un illecita messa in opera di parte delle strutture turistiche. E i militari del Nucleo di Polizia Investigativa Ambientale stanno ricostruendo proprio tutta la serie di permessi e autorizzazioni che sono state rilasciate negli anni da parte del Comune di Bagnoli Irpino relativamente alle aree in oggetto dell’indagine da parte dell’ufficio giudiziario. E sulla base dei primi accertamenti, quella relativa a Bagnoli si prefigura un’indagine con numeri importanti.
Allo stato infatti, nel fascicolo aperto e coordinato dalla Procura di Avellino, quello su cui lavorano i sostituti procuratori Roberto Patscot e Antonella Salvatore, sono state operate anche delle attività di sequestro, quelle disposte anche dalla stessa Autorità Giudiziaria ed in particolare ci sono altri accertamenti che riguardano altre strutture ricettive su cui sono in corso attività da parte della Procura. Ad oggi nell’ambito della sola Procura investigativa, quindi già oltre ad essere deferiti anche iscritti nel registro degli indagati, ci sono sessanta persone.
Dovrebbero rispondere a vario titolo dei reati collegati proprio alle violazioni paesaggistiche. Ma non solo. All’attenzione della Procura ci sono anche le attività di acquisizione condotte da parte dei militari del Nipaf ed alcuni sequestri. Ma l’indagine è destinata ad andare avanti, anche perché ci sarebbero ancora diversi profili da accertare, soprattutto sul fronte delle concessioni e delle aree pubbliche, quelle di proprietà comunale. Si attende che l’indagine sia definita dalla procura.
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Qualche giorno fa via i sigilli al parco giochi
Solo qualche settimana fa il Tribunale del Riesame, accogliendo l’istanza dei titolari di Lacenolandia, una delle strutture coinvolte negli accertamenti sui vincoli paesaggistici, rappresentata dagli avvocati Ennio Napolitano e Rosa Tartaglia, che si è avvalsa della consulenza dell’ingegnere Tommaso Di Liegro aveva annullato il sequestro di parte della struttura disposta dal Gip del Tribunale di Avellino Vincenzo Landolfi sulla base delle indagini del Nipaf.
Lo storico parco giochi di Bagnoli Irpino, sequestrato a giugno dalla procura per violazione dei vincoli paesaggistici e la mancanza di permessi a costruire per alcuni manufatti. E, quindi, anche dopo aver abbattuto alcune parti finite nel mirino degli accertamenti, l’area è stata di nuovo affidata agli occupanti.
Il Quotidiano del Sud
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