Recovery Fund e Smart Working 

di Gino Di Capua

Una parte importante del Recovery Fund, stando alle parole dell’allora Presidente del Consiglio Conte (2) e del suo governo, è parso di capire, dovrà essere investita, a giusta ragione, per attuare una vera rivoluzione ecologista, digitale e tecnologica! Il governo Draghi dovrebbe raccogliere questa sfida e proseguire sulla linea tracciata dal governo Conte in materia di rivoluzione tecnologica.

LO SMART WORKING, (abbandono questo orrendo termine anglofono: “smart working” per sostituirlo con il più gradevole corrispondente in italiano: “TELELAVORO”) ė quello che può trarre maggiore vantaggio, visto che ė raccomandato da vari decreti governativi, causa il perdurare del contagio da Covid, come un metodo preferibile, anche obbligatorio in alcuni casi, per conciliare i limiti legati a questa pandemia, dimostrando di essere una soluzione (forse l’unica possibile) alla prevenzione del contagio e la necessità di garantire la continuità aziendale, anche se ormai da molte parti scommettono sull’introduzione, lo sviluppo e la diffusione del telelavoro al di fuori del contesto emergenziale, come nuovo modello di lavoro “ordinario”.

Il COVID-19 ha cambiato radicalmente il modo di lavorare.

In pochissimo tempo è stato chiesto a centinaia di migliaia di dipendenti  cambiare completamente sistema di lavoro. Non è sfuggito, però, all’attenzione che l’impatto di una politica del lavoro più flessibile, la motivazione, l’equilibrio tra lavoro e vita privata, ha dato incredibilmente una spinta maggiore alla produttività.Prevedere, dunque, il telelavoro di massa per la pubblica amministrazione, (videoconferenze, ecc.) uffici e aziende private, diventa  un’obiettivo fondamentale.

Saper cogliere l’opportunità offerta dal telelavoro consentirebbe di capitalizzare una migliore riconciliazione tra vita privata e vita professionale, con tutti i suoi potenziali benefici che lavoratori e imprenditori potrebbero trarre.

Naturalmente, sarà necessario prestare grande attenzione alla rifusione delle posizioni organizzative di responsabilità e pianificare le attività, verso una minore centralizzazione, una minore gerarchia, ma più ruoli orizzontali e meccanismi di coordinamento.

La vera sfida, situata sullo sfondo della diffusione dell’uso del telelavoro  sta nel modo di realizzare una vera rivoluzione culturale, introducendo un nuovo modo di concepire il lavoro, comportando una profonda revisione dell’organizzazione di tempi, spazi e metodi di lavoro e le basi su un nuovo rapporto tra lavoratore e azienda. È una sfida che potrebbe risultare vincente.

L’Italia è davvero pronta a raccogliere tale sfida?

Nell’ultimo decennio, il telelavoro ha rappresentato un’opportunità trascurata dalla maggior parte degli attori interessati. Il ritardo dell’Italia su questo argomento potrebbe essere corretto a condizione che i vantaggi di tale organizzazione siano meglio conosciuti.

I vantaggi e i benefici del telelavoro per aziende, e dipendenti sono molteplici. Le analisi qualitative e quantitative svolte nell’ambito del lavoro per modellare i vantaggi del telelavoro hanno riportato delle ottime conclusioni.

I VANTAGGI DEL TELELAVORO PER IL DATORE DI LAVORO:

Un aumento della produzione dovuto ad un aumento della produttività e allo stanziamento di parte del risparmio nel tempo di trasporto a beneficio delle mansioni professionali, risparmio sui locali e spese correnti; una riduzione dell’assenteismo e del microassenteismo; miglioramento in termini di qualità del lavoro.

I VANTAGGI DEL TELELAVORO PER I DIPENDENTI:

Trovare un migliore equilibrio tra vita professionale e vita familiare (ad esempio pranzare con la famiglia o reinvestire il tempo risparmiato nei trasporti in altre attività);

risparmiare sul carburante o sull’assistenza all’infanzia,

acquisire serenità sul lavoro evitando il tempo e lo stress del trasporto.

Ma la tecnologia da sola non è la chiave del successo sul lavoro. Non bisogna trascurare l’aspetto umano. Le aziende e il suo personale devono trovare modi per organizzare riunioni produttive e lavorare in modo efficace come una squadra, anche in un ambiente virtuale, senza dimenticare incontri e scambi personali molto più attenti; attività di tipo sociale in team dovranno diventare parti essenziali della cultura del lavoro.

Diventare sempre più squadra, e non solo di lavoro. Cioè, tutti coloro il cui lavoro consiste nell’interagire con un terminale, possono compierlo agevolmente da casa, con notevoli vantaggi per le necessità e qualità della propria vita, recupero del tempo sprecato per recarsi al lavoro, risparmio sulle spese di trasporto, senza contare i vantaggi collettivi:

si pensi soprattutto al risparmio di inquinamento e traffico negli orari di punta, con città meno intasate e più vivibili.

Prevedere e trasferire tutte le riunioni delle assemblee elettive in videoconferenza, senza presenza fisica; si pensi a quanto si risparmierebbe in termini di soldi e tempo se il parlamento nazionale dei ministri, consigli e giunte regionali, provinciali e comunali si svolgessero in videoconferenza e modalità telematica, senza la presenza fisica. Ci sarebbe anche l’efficienza con la quasi totalità di presenze! Si risparmierebbero rimborsi di alberghi, trasporti, benzina, treni, aerei…

Fra parlamento, consigli, e giunte si parla di decine di migliaia di politici che non dovrebbe muoversi da città a città, da regione a regione….oltre ad altre decine di migliaia tra collaboratori, portaborse, addetti stampa e così via…

È imperativo però trovare dei modi efficaci per continuare a restare una squadra efficace anche in un ambiente virtuale, senza dimenticare

incontri e scambi personali molto più attenti; le attività di tipo sociale in team dovranno diventare parti essenziali della cultura del lavoro. Diventare, cioè, sempre più squadra…e non solo di lavoro.

Gino Di Capua

(da Fuori dalla Rete, Marzo 2021, anno XV, n. 1)

Potrebbe piacerti anche
Commenti

Ti invitiamo a reastare in tema, essere costruttivi ed usare un linguaggio decoroso. Palazzo Tenta 39 si riserva comunque il diritto di allontanare le persone non adatte a tenere un comportamento corretto e rispettoso verso gli altri.