L’invaso montellese-bagnolese dell’Acera Macèra: ulteriori chiarimenti
Geologo Angelo Capone
Sto pensando che ho dovuto fare un necessario chiarimento per non confondere l’importanza vitale dell’Invaso dell’ACERA Macèra a Montella-Bagnoli Irpino (isoipsa 600m slm) con i 1000 altri proposti da Coldiretti:
E certo. Rubiamo alla Natura anche l’ultima goccia di acqua. Il problema non è fottersi tutta l’acqua che i Picentini ci regalano ogni secondo gratuitamente (anche io ho la fortuna, pur vivendo a Salerno, di bere acqua captata sul Polveracchio, ed è buonissima tutto l’anno), il problema è saper gestire l’acqua che preleviamo ogni secondo dai Picentini invece di dissiparla per la via o sperperarla quando esce dai nostri rubinetti o dai canali nei terreni. Andate in Israele e imparate a usare l’acqua invece di sprecarla. Non saranno i 1000 invasi invocati dalla coldiretti a salvare l’agricoltura meridionale, serviranno solo a uccidere definitivamente le nostre montagne.
(Mario Kalby).
Il cambiamento climatico, nel Bacino imbrifero del Calore, non permetterà di gestire il bisogno di acqua con le sole revisioni di stili di vita e di cambiamenti nell’uso più accorto dell’acqua. Qui siamo in aree con sorgenti carsiche sospese e captate. Il Deflusso Minimo Vitale del Calore non è assicurato e tanto meno i bisogni idropotabili.
L’invaso sul Lacinolo, (Invaso dell’ACERA/Macèra) affluente del Calore, pur anche per l’agricoltura, (che contribuisce alle secche del Calore) prescinde da altri invasi politicamente richiesti da Coldiretti, (qui COLDIRETTI non c’entra proprio). A chiederlo è il bisogno di razionalizzazione, modulazione dei deflussi, infiltrazioni, portate sorgentizie e prelievi dal Calore nel tempo stagionalmente inteso: Crisi Idriche ricorrenti e anche con problemi igienico-sanitari connessi.
La tipologia di invaso sarebbe Medio-Piccolo, MULTIFUNZIONE, e atto a salvare capra e cavoli:
1) Deflusso Minimo Vitale del fiume Calore;
2) Irrigazione senza prelevare da falde che vanno alla sorgente di base e senza prelevare dal fiume in sofferenza;
3) Non più prelievo dal fiume Calore sofferente;
4) Possibilità di travaso di acqua dal Lago di progetto al FIUME CALORE oltre i 520m di quota slm (Pélata) e fino a 580/590 e per il tempo necessario delle SECCHE del Calore viste le differenti quote slm…
5) Regolazione Delle Piene Catastrofiche verso Benevento… e non solo;
6) Maggiore Turismo A Valle e meno a Monte in habitat molto, ma molto, delicati e bisognosi di protezione speciale;
6) Acqua Dolce non salmastra nociva a km zero per spegnere subito incendi che sarebbero devastanti in caso di successive piogge diluvianti sul disboscato…
7) Acqua Potabile al bisogno con potabilizzatori in loco/Lago;
8) Sede/Oasi di riferimento per faune stanziali e migratorie…;
… …
L’area è a vocazione: fossa naturale/tettonica/piccolo graben trasversale al grosso graben allungato delle Mezzane e di separazione di due massicci/infrastrutture carbonatiche.
Non c’è più tempo, siamo già in forte ritardo.Non farlo sarebbe un suicidio preannunciato per il Fiume CALORE irpino e per tutta l’ Alta Valle Del Calore.
Al contempo nulla vieta il doveroso cambio di passo culturale tanto auspicato per il consumo e/o razionalizzazione dell’Acqua potabile e non solo, ma visti i continui ulteriori bisogni anche industriali, non credo che basterà tale cambio, (in pochi anni qui siamo passati da 1450mm/annui di piogge a circa 1000 e spesso veloci e diluvianti e perciò poco infiltrati in falde acquifere…) pur razionalizzando, quindi…
Si devono anche salvaguardare assolutamente gli Acquiferi / Idrostrutture… e una delle prime cose da fare è far diventare legge la cosiddetta “LeggeOrtolani (DDL Ortolani sui Santuari Dell’Acqua Potabile) ferma al Senato da più di un anno.
In ogni caso: basta ulteriori captazioni di sorgenti dai Picentini… come si sente da qualche parte che “studia” in AltaIrpinia/AFAI di recente da remoto.
Altre opere sostenibili in quota, ben mirate e naturalistiche, sono oltremodo possibili in uno quadro complessivo di lotta alle Crisi Idriche Ricorrenti.
In fede.
Angelo CAPONE (geologo)
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P.S. Qui non rubiamo proprio niente, né blocchiamo il deflusso del Lacinolo, che continuerà a defluire con portate regolate; qui facciamo/proponiamo di fare solo una riserva di acqua, un #serbatoio di quella invernale che contrariamente andrebbe tutta a mare e spesso a creare grossi problemi ( bombe d’Acqua) e la utilizziamo nei mesi di carenza, di siccità, di assenza del Deflusso Minimo Vitale del fiume principale: Il CALORE irpino da salvare e non solo il Calore. Qui siamo oltre la Coldiretti, qui è tutta un’altra storia Ambientale-Naturalistica e professionale.
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