Erano in 15 i giovani Bagnolesi che con quella nave si recavano a Caracas (Venezuela), quindici casse, 15 giovani, in gran parte già con famiglia, padri in cerca di un pezzo di pane al di là dell’Oceano!
Era di Dicembre del 1954, una giornata fredda e grigia per quelle giovani moglie che automaticamente con quella partenza divennero de facto vedove bianche! La maggior parte ritornò dopo un piú o meno lungo periodo; mio padre ritornò definitivamente dopo dieci anni di avventura sud americana con un bagaglio culturale arricchito: l’aggiunta dello spagnolo al bagnolese e italiano!
Il mitico Di Capua, detto ZàZà, che fungeva da agente di viaggio li accompagnò al porto di Napoli, dove presero la “Castelverde”. Arrivarono a destinazione dopo una quindicina di giorni all’inizio del 1955.
Mio padre scrive nel suo diario che il Capodanno lo festeggiarono sulla nave e per la prima volta incontrarono ed assaggiarono la “Coca Cola”, bevanda americana mitica ai loro occhi e alle loro papille gustative.
Aniello Labbiento faceva parte di quel gruppo col cognato e ad accoglierlo al porto de La Guaira fu un altro cognato, Giuseppe Frasca detto “Lu Gnuntu” (che fece l’atto di richiamo).
Giovanni Labbiento (Canada)
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