Diversamente da molti altri comuni italiani, ad Avellino qualche fiera o mercatino domenicale il sindaco è riuscito comunque ad attrezzarlo. A Bagnoli Irpino dove la fiera della castagna e del tartufo si sono affermate come le più significative nei numeri nell’eco e nella tendenza, quest’anno la prefettura ha valutato che non si organizzasse.
Il nuovo sindaco del comune montano però, avrebbe tutte le carte in regola anche se d’accordo con quello del capoluogo andasse a farsi valere dal prefetto per allestire la necessaria manifestazione con una agenda cadenzata e spalmata sul calendario, anche se in autunno avanzato, con le dovute accortenze anti panico, per evitare che la folla si accalchi come in una sagra qualunque e gestendo i flussi turistici in più giorni con tutte le normative sanitarie da rispettare.
Anzi potrebbe essere l’occasione anche in accordo con il comando dei Nas di stilare un protocollo per le fiere alimentari affinché si aiuti ora più che mai il lavoro produttivo e pubblicitario della filiera agroeconomica. Altresì si potrebbe ipotizzare il dislocamento della manifestazione in più punti o aree ricettive evitando i problemi di traffico e parcheggio o altri intasamenti inquinanti sia per l’ambiente stesso che per la circolazione circostante.
Se è vero che l’iniziativa privata faceva la parte del leone per questi volani turistici, è bene che adesso una nuova amministrazione meglio assestata, meno precaria, faccia la voce grossa per far valere diritti di sviluppo e progresso di una zona abbastanza colpita dalle congiunture nelle quali sono incappate volenti o nolenti le istituzioni del luogo.
Se non funzionano ancora gli impianti di risalita si possono almeno scorrere le corde di imballaggio alimentare. L’olio di gomito in Irpinia non manca.
Antonio Cortese
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