Brividi

di Luciano Arciuolo

Qualche anno fa Matteo Salvini si presentò al Parlamento europeo con una maglietta con su scritto:” Cedo due Mattarella per mezzo Putin”. Oggi, dopo l’invasione dell’Ucraina, non può più farlo, ovviamente. Allora, assieme alla Meloni, si è inventato un nuovo idolo: il premier ungherese Orbàn, al potere (assoluto) da quasi quindici anni.

Il 15 settembre scorso il Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza una risoluzione che definisce il regime ungherese una minaccia sistemica ai valori europei. In pratica, dice la risoluzione, l’Ungheria non è più una democrazia. Perché questa decisione?

In Ungheria dal 2010 la stampa non è più libera e il governo ha costretto alla chiusura tutti i giornali di opposizione (ad esempio, in quella nazione questo articolo non si potrebbe scrivere). Addirittura dal 2020, approfittando dell’emergenza COVID, il premier ha pieni poteri contro la diffusione di notizie false e contro l’interesse nazionale (i dati sui contagi sono contro l’interesse nazionale?).

In Ungheria nel 2020 sono stati istituiti Tribunali Speciali per i diritti di assemblea e di stampa, per notizie riguardanti appalti pubblici (!) e i risultati di elezioni. Questi tribunali sono sotto il controllo diretto del governo, che nomina e revoca i giudici a suo piacimento (quando, invece, la separazione del potere politico da quello giudiziario è uno dei cardini delle società democratiche).

In Ungheria è in atto un attacco a diritti civili ormai entrati a far parte della nostra cultura, come divorzio e aborto.

In Ungheria i gay e le lesbiche non hanno gli stessi diritti civili degli altri cittadini.

In Ungheria la condiscendenza verso la Russia di Putin non ha evitato al paese una durissima crisi economica, peggiore di quella media europea.

Ebbene, la Lega e Fratelli d’Italia, al Parlamento Europeo, hanno votato a favore dell’Ungheria, perché secondo loro difende i valori cristiani e della famiglia, così come fa il partito Vox, dichiaratamente fascista e che la Meloni vorrebbe che vincesse le prossime elezioni in Spagna.

Questa della famiglia è una bella storia, perché in Italia, a difenderla, sono Meloni, Salvini e Berlusconi che o non ce l’hanno, una famiglia, oppure ne hanno due o tre. Oppure sono sotto processo per sospetti di pedofilia. Tutti e tre, poi, quando si presentò la necessità, votarono in Parlamento per attestare che Ruby Rubacuori era la nipote di Mubarak e che Berlusconi non poteva sapere che fosse minorenne (che figuraccia mondiale…).

Questi, da noi, difendono la famiglia!!!  Ma questa è la parte ridicola della storia.

La parte tragica ci dice che l’Ungheria (che non è più una democrazia, secondo l’Europa) è il modello di società al quale la Destra italiana si richiama…

Brividi.

Luciano Arciuolo

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