Alla notizia del rogo della casetta canadese giunge l’indignazione di Pierluigi Giorgio (attore, regista, scrittore, narratore e report di Geo e Geo). Ospite a Bagnoli alcuni anni fa, rimase estasiato dai luoghi visitati e legato a questa terra. Attraverso queste rime esprime tutto il suo rammarico per l’accaduto.
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Non credete alle favole… erano vere!
C’era una volta… Or non c’è più!
Le favole scorron dal rosa al blu,
dal turchino all’indaco, all’oscuro nero,
ché quel che vo’ a narrarvi ha la tristezza del vero.
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Del nero cenere dopo il fuoco intenso
che nulla ha a che vedere col purificante incenso;
anzi di puro c’è solo il cuor della Natura
per cui si dovrebbe nutrir rispetto e cura.
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C’era una volta -si, c’era una volta- una dimora incantata
sull’apice di un monte, la casa di una fata,
di fauni e folletti la cui presenza
donava a chi giungeva e ai luoghi, incanto e accoglienza.
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Lì si recavano escursionisti e pastori
in necessità di riposo, serenità e odori,
del canto del vento e di notti stellate,
di lievità, leggerezza, condivisioni immutate.
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Ma stolti individui che segreti ridon sgraziati,
bruciarono il rifugio da ambo i lati
pensando con quella testa di tolla bacata,
di aver fatto un’impresa da “fama acclarata”;
credendo in un gesto ritenuto audace,
che privò ognuno di quel luogo di pace.
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Spezzando in un attimo ciò che faceva da ponte
con l’immenso Universo, con la sua fonte
a due passi tra un posto che parlava di Dio,
di spiritualità e bellezza e di un agire pio.
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E a loro che godono con zucche di meloni,
una sol frase fra la cenere: “Coglioni! Coglioni!”
a cui s’unisce il vento irato tra i cardi
che ulula tra i monti: “Maledetti Bastardi!”
(Nel Parco della Catena dei Monti Picentini in territorio di Bagnoli Irpino (AV), sul monte Raiamagra fra piante secolari di faggi, da balordi è stato commesso per stupida goliardia e senza una minima ragione valida, un atto vandalico: hanno dato alle fiamme il rifugio meta di pellegrini, escursionisti e pastori che tornavano in primavera dalle loro transumanze, o semplicemente luogo di ammirazione o riparo per coloro che cercavano momenti di pace. Che dire?”)
Pierluigi Giorgio*
* nasce a Campobasso nel 1948, si è diplomato come attore alla Scuola d’Arte Drammatica del piccolo teatro di Milano, nel 1971. Come attore teatrale e televisivo ha interpretato la parte del presidente Sandro Pertini ed è stato attore protagonista ne “Il caso Notarbartolo”. Da qualche anno si è interessato, come regista, fotografo e giornalista, alle tematiche delle tradizioni popolari e dell’ambiente, realizzando articoli e servizi su itinerari particolari e insoliti. Da queste esperienze ha tratto stimoli e suggestioni per realizzare, per la RAI, film-documentario in giro per l’Italia, portando spesso in scena un carro trainato da un cavallo come simbolico mezzo di trasporto e contenitore di ciò che si raccoglie per via: leggende, aneddoti, suggestioni. Negli ultimi anni, anche come narratore, ha focalizzato l’attenzione sulla raccolta delle storie e sulla “quasi scomparsa” tradizione orale e tecnica narrativa, frequentando indiani d’America e narratori irlandesi. Tutto ciò è premiato da alti “share” di ascolto e da riconoscimenti a Festival internazionali: Tre primi premi in un anno e mezzo, tra cui quello ricevuto per “Il Ceppo di Natale”, girato interamente in Molise. Narratore ambulante e cittadino del Mondo, ritorna di continuo nella sua terra per “rimescolarsi alle radici”.
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