Razza umana

di Luciano Arciuolo

Uno Stato in cui la popolazione diminuisce vertiginosamente è destinato a diventare sempre più povero. Uno Stato in cui gli anziani sono più del triplo degli adolescenti semplicemente non ha futuro. Ebbene, nel 2022, in Italia, sono nati poco più di 390.000 bambini. Nel 2010 ne erano nati 570.000, quasi 200.000 in più.

Sempre nel 2022 sono morti più di 713.000 italiani. Un saldo negativo di 320.000 unità, dunque. Nello stesso anno gli italiani con più di 65 anni sono arrivati al 25% della popolazione totale: un italiano su 4 ha più di 65 anni. Addirittura un italiano su 12 ha più di 80 anni.

Insomma, per fermare la diminuzione della popolazione e tentare di ringiovanirla, mancano almeno 320.000 persone all’anno. Eppure il governo italiano mette i bastoni tra le ruote a chi vuole adottare un bambino, soprattutto se la famiglia non è quella tradizionale, con genitori regolarmente sposati e di sesso diverso. Eppure il governo riduce le possibilità, per gli immigrati, di chiedere l’ingresso in Italia. Addirittura ha reso più difficile chiedere la protezione ai rifugiati che fuggono da paesi in guerra, o sono perseguitati o sono malati (questo tipo di protezione “speciale”, previsto dalla nostra Costituzione, esiste in 18 paesi europei su 27, contrariamente a quanto dicono Meloni e Salvini. Non lo sanno? E’ grave. Lo sanno e mentono? E’ gravissimo).

Eppure lo stesso governo ha messo nero su bianco che un aumento di un terzo del flusso dei migranti farebbe calare il debito pubblico italiano del 30%, nei prossimi decenni. Ma le cose scritte, si sa, funzionano solo se qualcuno le legge… Non solo: industriali e imprenditori agricoli avevano detto chiaramente di aver bisogno, per quest’anno, di almeno 250.000 persone. Il governo ha concesso solo 80.000 ingressi.

A me questo atteggiamento, questo vero e proprio accanimento, che in un periodo di pericolosissimo calo della popolazione è quantomeno miope, dà a volte l’idea di essere il retaggio più o meno nascosto di una pretesa, antistorica “difesa della razza”, che in passato ha provocato disastri e sofferenze inenarrabili.

Ora, è scientificamente accertato (e universalmente accettato) da più di 50 anni che le razze non esistono: esistono solo gli esseri umani. Non c’è, dunque, assolutamente nulla da difendere. E questo, per quanto mi riguarda, è nello stesso tempo gratificante e imbarazzante.

Mi fa veramente piacere, cioè, essere della stessa razza di Nelson Mandela, di Gandhi e di Martin Luther King.

Ma mi imbarazza tanto essere della stessa razza di un La Russa, di un Salvini o di un cognato qualsiasi.

Luciano Arciuolo

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