Stalking condominiale, condannati a otto mesi di reclusione una coppia di Bagnoli

Pena sospesa per i coniugi, subordinata alla partecipazione ad uno specifico percorso di recupero

Anni di torture psicologiche. La vicenda inizia circa sette anni fa, teatro dei fatti una abitazione di due piani sita nel piccolo paese altirpino di Bagnoli Irpino.

I. G. e M. L., insieme alla loro figlia, abitavano al piano inferiore della palazzina e sono stati costretti per anni a subire reiterate torture quotidiane: bucato ancora gocciolante dal balcone ogni qualvolta M. L. lo stendeva sul piano sottostante, spazzatura buttata dal balcone superiore su quello di sotto del tutto incurante del fatto che sul balcone sottostante ci fossero i panni ad asciugare, far girare la lavatrice fino a notte inoltrata, spazzare le scale e lasciare lo sporco proprio davanti al portone delle vittime, sputare sul tappeto, scuotere la ringhiera nello scendere e risalire le scale, sbattere forte il portone condominiale, tenere la musica ad alto volume già dalle 8,00 del mattino, passare l’aspirapolvere negli orari che arrecavano più fastidio.

Gli stalker – incuranti delle segnalazioni loro rivolte da M. L. – sono giunti ad affermare che avevano il diritto di comportarsi a loro piacimento senza dover rendere conto a lei. M.L. è stata addirittura denunciata (ovviamente assolta) per aver chiesto di limitare i rumori che provenivano dall’appartamento superiore a causa di una festa protrattasi oltre l’una di notte. Si è arrivati a vere e proprie aggressioni fisiche quando a seguito di una discussione le vittime si sono rinchiuse in casa e l’imputata invece di bussare con le mani ha sferrato dei calci alla loro porta; dopo aver aperto la porta e portatosi sull’uscio I. G. è stata aggredito dall’imputato il quale lo ha afferrato per il petto e lo ha colpito forte ad una spalla. Tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

Costretti ad alterare le proprie abitudini di vita. Vivere in tali condizioni era diventato un vero inferno. Era impossibile per le vittime vivere normalmente. Ed è a causa di tali continue torture che il nucleo familiare è stato costretto ad alterare le proprie abitudini di vita e le ripercussioni psichiche. Per dormire, soprattutto I. G. – operaio con turni notturni – a causa di tali continui e persistenti “rumori” provenienti dall’abitazione soprastante ha dovuto ricorrere per anni all’uso di tappi di cera per le orecchie.

La giovane figlia – studentessa – è stata costretta per sfuggire ai rumori che le creavano serie difficoltà nella concentrazione – ad andare a studiare a casa della zia o da qualche amica: aggravato il tutto dalla didattica a distanza nel periodo post covid. La stessa M. L. innumerevoli volte è stata costretta ad uscire dalla propria abitazione e a recarsi dalla sorella pur di sfuggire ai rumori molesti.

Costretti a vendere l’appartamento a Bagnoli Irpino. Per porre fine a tale incubo e soprattutto per l’ansia e la paura insorte la coppia nel mese di aprile del 2022 è stata costretta a vendere il proprio appartamento e a trasferirsi.

Tale dolorosa vicenda ha portato I.G. e M.L., difesi dall’ avv. Giuseppina Di Crescenzo, a denunciare la coppia artefice di tali atti persecutori e a costituirsi parte civile nel procedimento penale. Il Giudice Monocratico del Tribunale di Avellino ha ritenuto che non si trattasse di una convivenza complessa tra due famiglie ma di veri e propri atti persecutori ed ha condannato la coppia artefice di tali atti ad otto mesi di reclusione pena sospesa subordinata alla partecipazione ad uno specifico percorso di recupero presso ente od associazione.

Resta per i coniugi di Bagnoli Irpino il dolore di aver dovuto vendere l’abitazione in cui vivevano dall’inizio del loro matrimonio.

https://avellino.zon.it/stalking-condominiale-condannati-dopo-anni-di-torture-psicologiche/

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