Grazia Russo e la passione per la cultura popolare irpina

Intervista alla pagina "Gli amici del menestrello"

Riportiamo l’intervista rilasciata da Grazia Russo a “Gli amici del menestrello”, una pagina di rubriche culturali e  eventi poetici, con interviste ad autori e poeti. Nell’intervista che segue Grazia Russo racconta la sua passione per scrittura e per la ricerca storica. Una passione trasmessale dal papà, il compianto Aniello Russo, antropologo bagnolese che in circa mezzo secolo ha raccolto e pubblicato in diversi volumi, aneddoti e racconti popolari.  

Ciao Grazia e benvenuta alla rubrica “Intervista del menestrello”. Vuoi presentarti ai nostri lettori utilizzando massimo 100 parole?

Sono laureata in lettere moderne, ho svolto per 15 anni lezioni private a studenti di scuola primaria e a quelli della secondaria di prima grado. Vivo ad Avellino con mio marito e mio figlio, ho tre gatti e un cane. Fin dalla giovane età ho seguito mio padre Aniello, antropologo irpino, nelle sue ricerche sul campo. Giunti a casa, riascoltavamo le informazioni fornite da pastori, contadini e soprattutto casalinghe, i più possedevano al massimo la terza elementare, e poi trascrivevamo il tutto. Abbiamo raccolto numerosi racconti, aneddoti, filastrocche, usanze e proverbi ecc. Da qui è nata la mia passione per la tradizione popolare orale, ho inoltre collaborato con alcuni quotidiani locali di Avellino, durante la pandemia, pubblicando fiabe, racconti e notizie dell’ Almanacco

Puoi elencare le tue pubblicazioni?

Le mie pubblicazioni sono:

  • Racconti italiani del brivido e del mistero, Simone Scuola, testo di narrativa per la scuola di primo grado. Contiene 19 racconti della Letteratura italiana e 12 della narrativa popolare e orale, ogni racconto è corredato da schede operative.
  • La Gallina Lavandaia,  Delta 3 ed., destinato agli alunni della primaria, include 22 favole e fiabe della tradizione popolare. Testo arricchito da illustrazioni, in bianco e nero, per permettere ai piccoli lettori di dilettarsi nella pittura, inoltre presenta schede didattiche.
  • Il Tartufo e la castagna di Bagnoli Irpino, Stilus Edizioni, un piccolo opuscolo contenente ricette, proverbi e leggende legati ai due prodotti irpini.
  • Mi è stato conferito il premio “Classici Contro” del Premio Nazionale “L’Inedito, XV edizione, sulle tracce de De Sanctis 2022, con il testo “Il racconto del Marchesino” un’interpretazione popolare di una vicenda realmente accaduta nel Cilento, il racconto propone un amore incestuoso tra un fratello e una sorella.
  • Almanacco del nonno, in memoria di mio padre, ho riportato per iscritto, un calendario che era in vigore al tempo della civiltà rurale, allora trasmesso solo oralmente. contiene curiosità del mese, proverbio legato al mese, usanze e tradizioni , previsione meteorologiche, consiglio del contadino, medicina popolare e infine ricette di piatti tipici irpini.

Attualmente sto lavorando a un altro testo di fiabe e favole intitolato “Un altro mondo dietro lo specchio..”

Cosa rappresentano i racconti per te?

I racconti, soprattutto quelli popolari, per me rappresentano un mondo che, negli ultimi anni volge al tramonto, un mondo che i nostri figli, i nostri nipoti non potranno mai conoscere, un mondo fatto di piccole cose, di sacrifici e di sofferenze.

Cosa rappresentano le fiabe per te?

Le fiabe, invece, rappresentano, personalmente il mondo tra reale e irreale, fra sogno e concretezza e questo dovrebbe aiutare i più piccoli a distinguere il bene dal male e a prediligere il giusto dall’ingiusto.

Copia ed incolla un estratto di un racconto qui sotto.

“Il lupo mannaro”, tratto dal Racconti italiani del brivido e del mistero, della tradizione orale. Si narra che chi nasce, la notte tra il 24 e il 25 dicembre, abbia una vita segnata da una sorte nefasta: se è donna, diventa janàra, metà strega e metà donna, se è maschio, invece, lupo mannaro, ovvero mezzo uomo, mezzo lupo. La trasformazione in lupo mannaro, avviene, ogni mese con il plenilunio, luna piena, l’uomo ha un respiro sibilante e affannoso, le unghie si allungano in artigli, il corpo si ricopre di peli irsuti e la bocca diventa più grande, cammina con le mani in terra, ulula nella notte, si rotola nelle pozzanghere… Se malauguratamente una persona si imbatte con il lupo mannaro, per salvarsi la vita, deve trovare riparo in un crocevia, che spaventa il lupo per la sua forma che ricorda la croce di Cristo. oppure monti in cima a una scalinata perché la bestia, non può salire oltre il terzo gradino. Infine, se hai il coraggio di affrontarlo puoi conficcargli in fronte una pietra appuntita, provocandogli la perdita di sangue, la bestia che è in lui scompare definitivamente

Qual è il tuo paese di origine? Se dovessi farmi da guida turistica e ti chiedessi di visitare un solo luogo del tuo paese , dove mi porteresti e perché?

Il mio paese d’origine è Bagnoli Irpino, in provincia di Avellino. Se io fossi una tua guida turistica ti porterei sicuramente sull’ Altopiano del Laceno, altitudine tra i 1050 e i 1090 m.s.l.m. dove qui potrai godere di aria pulita e incontaminata, fare lunghe passeggiate intorno a un bel lago omonimo o su prati verdi, e se sei un amante della neve, ci sono diverse piste sciistiche, oppure escursioni con ciaspolate sia diurne che notturne e alla fine ti inviterei al ristorante “Il Caliendo”, dove potrai gustare piatti tipici e genuini.

Facciamo un piccolo giochino per conoscerci. Qual è il colore, l’animale ed il piatto tipico della cucina della tua terra che ti rappresentano di più? 

li veramente i colori sono due: il verde_ che richiama le  montagne circostanti, tra cui il Cervialto, il marrone tipico delle buonissime castagne. come esse sono avvolte da un riccio, anche io molto spesso mi chiudo a riccio. il piatto tipico direi i ravioli al tartufo nero, un tubero sotterraneo, essendo io una persona che spesso mi chiudo nel mondo dei miei sentimenti e della fantasia. l”animale tipico della mia terra è il lupo, solo in parte mi rappresenta, come esso, anche io , difendo e cerco di proteggere la mai famiglia.

Anche io come te scrivo racconti per bambini e ragazzi. Hai presentato i tuoi libri ad una platea di bambini? Cosa ti e’ rimasto da questa esperienza?

Ho presentato il testo “La Gallina Lavandaia”, nella scuola primaria del mio paese, devo dire che oltre all’emozione di ritornare dopo tanto tempo nel mio paese e nella mia stessa scuola ricordo l’accoglienza e l’entusiasmo dei tanti alunni presenti, durante la manifestazione sono stati letti alcuni brani tratti dal testo e sono stata colpita dall’interesse con cui  tutti gli alunni hanno seguito la narrazione.

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