Nel mio paese ciò che si vede non è, e ciò che non si vede è.
Se vedi una persona che d’improvviso diviene nei tuoi confronti disponibile e affabile, quella persona non è disponibile e affabile se non per i propri interessi. Quella persona, poco prima distaccata e algida, ha probabilmente intenzioni commerciali o fini elettorali, a tal punto da ritrovartela seduta sulla poltrona di casa in un giorno qualunque di un periodo non qualunque.
Se vedi una persona che d’improvviso diviene distaccata e algida, quella persona non è distaccata e algida se non per i propri interessi. Quella persona, magari poco prima disponibile e affabile, non ha più intenzioni di tornaconto personale.
Se vedi una persona che è sempre stata disponibile e affabile e continua ancora, quella persona non è disponibile e affabile se non per i propri interessi. Probabilmente avrà una stirpe familiare di interessi da salvaguardare.
Se vedi una persona che è sempre stata distaccata e algida, quella persona non è distaccata e algida se non per i propri interessi. Probabilmente non ha bisogno di te, e si può permettere di farne a meno (per interessi già perseguiti).
Nel mio paese ciò che si vede non è, e ciò che non si vede è. Se non vedi una classe politica capace, quella classe politica è capace. La persona che non la vede, non è capace di vedere che la persona disponibile e affabile è quello che non si vede, ossia incapace, allora diviene disponibile e affabile proprio per mascherare la sua incapacità. Se non vedi il paese che vuoi, allora il paese è quello che vuoi. Non lo vedi, ma lo è. La persona che non vede cosa ha intorno, cosa ha realizzato in quanto abitante esistente di una comunità, è una persona che non si vede, ma è responsabile. Vede ciò che non vuole, ma fa ciò che si vede.
Nel mio paese, se vedi una persona che si fa vanto di iniziative benefiche da banchetti, allora quella persona è quella che non si vede, ossia un discriminatore di razze ed etnie che sponsorizza il proprio senso civico in piazza e che erge il proprio orgoglio etnocentrico quando qualcuno “diverso” cerca ospitalità nella sua terra. Aiutiamoli, ma lontano da qui, ci metto la faccia, si vede? Se vedi una persona che non appare nelle iniziative benefiche pubbliche, quella persona, con molta probabilità, è quella che non si sponsorizza e non si vede, è la persona che non erge la propria razza sopra le altre e non ha alcun timore di vivere con i “diversi”.
Se nel mio paese vedi una persona pregare furiosamente tra colonne di persone, quella persona non è il modello di essere cristiano ideale, se non la vedi, magari, lo è. Nel mio paese ciò che si vede non è, e ciò che non si vede è. Se vedi una persona ostentare ricchezza con abiti e cose, quella persona è quello che non si vede, ha solo quello da ostentare. Se una persona non ostenta ricchezza, quella persona è quello che non si vede, non si vede in giro con le sue ricchezze. Se vedi ricchezza solo nella ricchezza materiale, allora ricchezza non è. Se non vedi ricchezza nei valori umani positivi, allora è ricchezza.
Se vedi un paese con affisso un cartello “affittasi” o “vendesi” ogni due case, allora non è un paese in affitto o in vendita, perché nessuno verrà ad abitare le case vuote di un paese che vede ciò che non è, un paese vuoto d’animo come le case lasciate vuote dopo gli ultimi sospiri delle vedove del paese.
Un paese che non si vede, è comunque un paese, rimane sempre un paese. Se incontri una persona che ti dice tutto il bene possibile sul tuo conto, credimi, quello che vedi (senti) non è. Se non incontri una persona (e non ti dice nulla), quella persona potrà pensare a te come una persona rispettabile più di quello che te lo faceva vedere per strada. Se qualche emigrante torna tronfio d’orgoglio per la sua vita all’estero, screditando di continuo il suo paese d’origine, quella persona non è felice come sembra e serba molta invidia e nostalgia in realtà. Se non la vedi, perché non torna, o magari non lo dice, quella persona probabilmente non è infelice di non vivere più nel suo paese natio.
Un like su un social che si vede, non fa di chi lo emette un esperto dell’argomento sul quale l’apprezzamento è stato espresso (e visto), non più di quanto chi non lo esprime e non ha bisogno di dimostrarlo. Le foto esposte quotidianamente, non fanno dei soggetti social esseri esteticamente più piacevoli di chi non soffre di narcisismo egocentrico ossessivo convulso e, per questo, non lo fa vedere. Saper vedere, non significa vedere solo in quanto persone provviste del senso della vista. L’apparenza oggi non inganna più, perché ha sostituito in pratica la realtà.
Adesso io scrivo di quello che vedo. Ma se quello che vedo non è, e quello che non vedo è, cosa ho appena scritto? Ciò che leggete è quello che si vede, o magari è quello che non si vede e non è? La linea è sottile, e vale tutto.
Alejandro Di Giovanni
(da Fuori dalla Rete, Luglio 2018, anno XII, n. 4)
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