Di recente mi sono recato a Bagnoli Irpino e l’ultima sera del mio soggiorno sorseggiando con mia moglie un digestivo in un tavolo della piazza, nel nostro tavolo si sono aggiunte due persone che conoscevo. Nel corso della serata abbiamo fatto emergere il nostro passato scolastico e il ricordo più prezioso e indelebile mi è stato raccontato da uno dei due (poiché compagno di classe): L’interrogazione in terza media fatta a me da un professore del paese.
Risate all’infinito poiché le mie risposte all’interrogazione erano inesistenti-silenzio ovviamente ero impreparato. L’indomani nel viaggio di ritorno in aereo per Ginevra, quella voce dell’amico di sera mi faceva ancora sorridere (poiché raccontata in dialetto e con l’espressività adatta all’evento).
Mi sono immaginato che ero ritornato in classe di oltre 45 anni e con gli stessi compagni e lo stesso professore mi ha interrogato sul tema: “Che ne pensi del tuo paese, Bagnoli Irpino oggi ?” Seduto in cattedra (come abitualmente) con lo sguardo attento e speranzoso che questa volta ero preparato.
Inizio a rispondere in maniera sobria e senza paura che la risposta sia stata sbagliata. “Bagnoli Irpino è un luogo che porta con sé i ricordi più belli della mia infanzia. Era un paese vivo, pieno di voci, risate e sapori che oggi sembrano svaniti. Ogni anno, tornando, vedo meno persone nelle strade, nelle piazze che un tempo erano il cuore pulsante della comunità. La mancanza di vita sociale mi lascia un senso di tristezza e di vuoto. Quelle case, un tempo piene di famiglie e di allegria, sono oggi spesso in vendita, abbandonate, e questo mi fa riflettere su quanto sia cambiato il tessuto sociale.
Mi rendo conto che questo cambiamento è in parte dovuto a fattori più grandi del paese stesso. La migrazione verso le città, la mancanza di opportunità locali, il declino demografico sono realtà con cui molti piccoli borghi italiani si confrontano. Il mondo si è spostato altrove, e così anche le persone.
Quello che una volta era il nostro centro di vita ora sembra perso, come se i legami comunitari si fossero allentati con il passare del tempo. Ma questo non cancella la bellezza dei ricordi che porto con me. Quei momenti vissuti, le esperienze che ho avuto in questo paese, sono parte di me, e nonostante il cambiamento, Bagnoli resterà sempre un luogo speciale. Forse è proprio attraverso questi ricordi che il paese continua a vivere, anche se non nello stesso modo. Il cambiamento è inevitabile, ma la connessione con Bagnoli resta immutata dentro di me.”
Il professore di allora si è alzato dalla sua cattedra mi ha applaudito e ha anche affermato che avevo ben preparato la lezione avrei ottenuto senz’altro un ottimo voto !
Con questa mia riflessione, penso di essere riuscito a esplorare sia la mia malinconia per il cambiamento del paese, sia l’importanza del legame affettivo che continua a persistere, nonostante tutto.
Contento e soddisfatto di tutto ciò mi sono meritato di ritornare nella mia seconda casa …. di Ginevra.
Grazie di avermi letto.
Antonio Vivolo
(da Fuori dalla Rete novembre 2024, anno XVIII, n. 3)
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