In ricordo di Zì Fonzo

di Antonio Vivolo

Mi chiamo Tonino e desidero condividere con voi un piccolo articolo che parla di mio zio Alfonso, una figura che ha segnato profondamente la mia infanzia e quella di tanti altri a Bagnoli Irpino. Zio Alfonso (per tutti Zi Fò) è stato un personaggio speciale, amato e anche controverso, purtroppo a causa della sua malattia mentale. Nonostante le sue difficoltà, è stato una persona che sapeva far sorridere, soprattutto gli adolescenti, con la sua spontaneità, il suo spirito scherzoso e le risate che regalava a chiunque lo incontrasse.

Io, che abitavo nella stessa casa di condominio con lui (a lu pontu), ho dei ricordi che porto nel cuore con grande affetto. La sua Vespa, che curava con tanta attenzione, è un’immagine che non potrò mai dimenticare. Era un sogno per me, da bambino, poterla guidare, e spero di avergli fatto sentire quanto fosse importante per me quel piccolo desiderio. I suoi ragionamenti, le sue discussioni sempre ricche di curiosità e interesse, sono rimasti nella mia mente come insegnamenti che solo una persona così speciale poteva darmi. Nonostante le difficoltà, Zio Alfonso ha sempre avuto un’intelligenza brillante e una passione per la cultura che ha seguito fino al liceo, un’eccezione per quei tempi.

Aveva notevoli pregi manuali, poiché realizzava bastoni e utensili in legno recuperati da pezzi e bastoni raccolti nei boschi della sua amata Laceno.

Ricordo anche quanto amava la politica italiana, e la sua rassegnazione che si traduceva in quella frase che ripeteva spesso: “Abbiamo fatto l’Italia senza gli italiani”. Zio Alfonso era anche molto attento al suo aspetto, sempre alla ricerca di vestiti nuovi o particolari, che rispecchiassero la sua voglia di distinguersi.

Oggi, guardando indietro, il mio cuore è colmo di emozioni forti. I ricordi di zio Alfonso sono ancora vivissimi nella mia mente, e con il passare degli anni sono diventati sempre più significativi. Voglio ricordarlo come l’uomo che mi ha dato tanti insegnamenti, che mi ha fatto vedere la bellezza della vita nonostante le difficoltà, e che ha gestito con dignità il suo percorso senza mai danneggiare gli altri. Nonostante la sua maledetta malattia, è riuscito a diventare un mito nel nostro paese, soprattutto in piazza, dove il suo spirito era amato da tutti.

Vorrei tanto che questo mio piccolo tributo a Zio Alfonso potesse essere pubblicato su PT39, affinché altri possano conoscere la sua storia e il suo impatto sulla nostra comunità. Per me è un modo per dirgli ancora una volta grazie, per tutto ciò che mi ha insegnato, per ogni sorriso che mi ha regalato e per ogni momento che mi ha fatto vivere con il cuore pieno.

Un pensiero affettuoso, Zi Fò, e grazie di tutto. Tuo nipote, Tonino.

Antonio Vivolo

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