Prime conseguenze della chiusra delle seggiovie nel periodo invernale. La drammatica testimonianza di un’operatrice del Laceno.
La querelle di questi mesi, fra il gestore del servizio ed il sindaco di Bagnoli, era frutto di una richiesta delle aree fatta dallo stesso primo cittadino al gestore, con lo scopo di attingere ai fondi stanziati all’interno del Progetto Pilota.
Ieri mattina, come sottolineato in precedenza, è partito lo smantellamento delle casette adibite per il noleggio sci e bob a valle, dove gli operatori del settore avevano allestito una vera e propria zona commerciale.
Particolarmente duro il commento diffuso su Facebook da una delle operatrici del Laceno, Lara Di Capua, che riportiamo integralmente attraverso le nostre colonne: «Con questo si è scritta la parola fine alle 8 famiglie che lavoravano grazie alla neve e alle seggiovie. Soli, accusati, denunciati e soprattutto feriti nell’orgoglio e nella dignità. Ora non c è più lavoro – prosegue il duro post diffuso in rete. Un lavoro costruito e meritato per tutti i sacrifici fatti senza chiedere o avere aiuto da nessuno. Ad un certo punto, però, a qualcuno viene in mente di poter eliminare, e dico eliminare, tutto senza via di scampo. Ci chiediamo: perchè? Ma dove si vuole arrivare? Dove sono le istituzioni che dovrebbero tutelare o quantomeno decidere per il bene della popolazione? La realtà è questa: lavoro perso, investimenti buttati nel dimenticatoio e uomini resi vuoti e falliti. Grazie per le scelte fatte – conclude il commento – e soprattutto grazie per l’ultimatum dato senza avviso. Grazie per la solitudine in cui avete lasciato tutto e tutti».
L’ultima parola spetta ora al Consiglio di Stato che deciderà sulle sorti di un’area troppo importante e cruciale per l’intera provincia.
Ti invitiamo a reastare in tema, essere costruttivi ed usare un linguaggio decoroso. Palazzo Tenta 39 si riserva comunque il diritto di allontanare le persone non adatte a tenere un comportamento corretto e rispettoso verso gli altri.