A Laceno non gioca più nessuno

di Giulio Tammaro

Ci sono luoghi nati per giocare in cui non gioca più nessuno. Luoghi pensati per ospitare partite di calcio diventati stazzi per animali. È la triste sorte toccata ai due campi sportivi del Laceno. Quello storico, realizzato in mezzo alla piana e  utilizzato in principio dalle società sportive per i ritiri estivi, passato poi ad ospitare le  partite amatoriali fra bagnolesi e lacenesi, fino ad arrivare ad oggi, dove la sua destinazione d’uso varia a seconda delle esigenze: deposito materiali, stazzo per animali.

Sorte peggiore è toccata invece al nuovo campo da calcio realizzato circa vent’anni fa nei pressi del Campeggio Bruno Zauli. Nessuno ricorda di aver  mai visto giocare qualcuno, l’incuria e il tempo hanno fatto in resto, una delle due porte è stata distrutta da un ramo caduto qualche inverno fa dopo una nevicata, nel frattempo qualcuno ha  asportato le recinzioni, oggi è stato “riconvertito” in deposito per balle di paglia e stazzo per gli animali.  Niente contro pecore e pastori, ma sinceramente dispiace vedere i campi sportivi del Laceno ridotti ad ovili.

Campo sportivo campeggio Bruno Zauli

Eppure nel corso degli anni non sono mancati  gli interventi, si è provato  almeno a dargli un aspetto decoroso ma l’ incuria e  le talpe hanno vanificato tutto. Il problema di fondo è che per come sono stati concepiti oggi non sono più funzionali alle esigenze di chi gioca a calcio.  Il concetto di sport è cambiato: non è più solo sinonimo di risultato e quindi di attività agonistica ma soprattutto di benessere psico-fisico, di relax, di gruppo e di compagnia. Uno sport per tutti e rivolto a tutti.

In compenso le vicine Nusco e Montella, negli ultimi anni sono state scelte da  diverse squadre dilettantistiche presenti nel panorama campano per la preparazione precampionato. Il Laceno nel frattempo è rimasto a guardare e l’ultima società sportiva che si è affacciata sull’altopiano dopo pochi mesi ha deciso di abbandonare senza aver svolto nemmeno un allenamento.

Il punto quindi è che al Laceno servirebbe un nuovo impianto sportivo e non un ulteriore campo da calcio sprovvisto di tutti i servizi essenziali come quelli già presenti il cui destino è già segnato. Investire sulle strutture presenti produrrebbe solo un ulteriore spreco di denaro pubblico. Allo stesso tempo  tenerli nello stato attuale non ha senso, sono comunque inutilizzati,  perché a questo punto non pensare di smantellare tutto, bonificare le aree e restituire quegli spazi alla natura?

 Tanto a Laceno non gioca più nessuno.

Giulio Tammaro

(da Fuori dalla Rete, Ottobre 2022, anno XVI, n. 4)

 

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