A Montespulga il primo comprensorio sciistico senza impianti di risalita
Può sembrare assurdo eppure c’è chi ha già immaginato e realizzato una stazione sciistica, la prima in Europa, senza impianti di risalita. A Montespluga, in Lombardia, Tommaso Luzzana e Paolo Pichiello, fondatori di un’agenzia di eventi, hanno messo in campo “Homeland” un progetto dedicato alla montagna da vivere nella sua forma più pura.
«L’iniziativa – spiegano i gestori – è nata per venire incontro al sempre maggior numero di appassionati di scialpinismo, ma sta diventando qualcosa di più, un esperimento che dimostra come il modo tradizionale e antico di godere della montagna sia non solo ancora possibile, ma più che mai attuale e necessario. Un settore che può crescere ulteriormente migliorando l’economia e la cultura delle nostre comunità di montagna, senza ulteriori danni per l’ambiente».
Dai 1.908 metri del villaggio di Montespluga (frazione di Madesimo, provincia di Sondrio) fino ai 3.000 metri delle cime più alte, con un innevamento naturale pressoché garantito, gli sciatori possono scalare le piste e scegliere tra undici percorsi in salita segnalati per accedere a 3.642 ettari di neve fuoripista. Per chi decide di trascorrere un fine settimana, o un periodo più lungo, c’è l’albergo della Posta, ma si può anche dormire in tenda. È possibile inoltre noleggiare attrezzature: scarponi, sci con attacchi per la risalita e pelli di foca utili per le risalite, Splitboard, ciaspole, zaini con airbag, kit di sicurezza con pala, partecipare a corsi con Guide Alpine, legati alla scoperta del backcountry, del freeride o dello Snowkite e organizzare escursioni con esperienze di pernotto sulla neve utilizzando tenda, materassino e sacco a pelo messi a disposizione dall’organizzazione; così come l’utilizzo della motoslitta per un giro sulla neve fresca.
Questo approccio alla montagna può rappresenta un futuro più sostenibile? Sicuramente l’esperienza di Homeland può essere da stimolo per abbandonare qualche agio e risvegliare il senso di meraviglia che c’è in noi.
Giulio Tammaro
(da Fuori dalla Rete Marzo 2024, anno XVIII, n. 1)
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