“Al maestro Bucci” sono i versi con cui Onorio Ruotolo omaggia il suo maestro Bellisario Bucci. Il Bucci fu il suo primo maestro negli anni dell’infanzia trascorsi a Bagnoli, ed il primo ad intuire le qualità del suo giovane discepolo. Emigrato in America e divenuto un affermato scultore negli Stati Uniti non dimenticò mai la sua patria e il suo primo maestro a cui dedica questi versi in segno di gratitudine e riconoscenza.
Al maestro Bucci
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In quel tempo
imparai anche
il modo corretto
di leggere nei libri;
come poter scoprire in essi
le bellezze e le verità
ascose…
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E come distinguere
nell’arte e nella poesia
i gioielli veri
da quelli contraffatti…
*
e come mischiar colori;
come cuocer la creta
per renderla dura come pietra;
come fondere metalli
per ottenere
anelli, ciondoli e fermagli,
colandoli ignei nelle forme
incavate sugli ossi di seppia;
come tornir il legno;
e come limare e cesellare
l’argento e l’oro.
*
E come far calchi
Di maschere grottesche
Per il folle Carnevale,
e di piccoli pastori
per il Santo Natale.
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Si, solo quando
Fui da lui
Assai, lontano;
solo quando conobbi
trionfi decorati savi della terra,
io misurar potei
la sua statura eroica.
A te, Maestro,
dall’aspro esilio
dov’è carcerato il mio corpo,
vola
l’edace mia anima libera.
Vale, Maestro!
Umile nella tua grandezza.
Grande nella tua umiltà!
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Onorio Ruotolo
(da Fuori dalla Rete, Marzo 2019, anno XIII, n. 1)
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