In questi giorni, Funivie e Laceno, sono le parole che nomino di più e sento nominare più spesso da chi mi è vicino e da chi con me ha condiviso anni di passione e di lavoro. In questi giorni, non ho potuto far altro che razionalizzare e mettere in ordine pensieri e ricordare, quanti anni, quanti ricordi, quanti aneddoti girino intorno a queste due parole.
Come ormai ben noto (vi avrò scocciato miliardi di volte) il 27 Maggio del 2003, per una gara di ciclismo mi innamorai del Laceno e da li partii la mia frase “devo trovare un lavoro che mi faccia stare più tempo qui!”. Da quel giorno sono cambiate tante cose, ci sono state ovvie e sperate evoluzioni e nonostante tutto, seppur non con il tempo impiegato in passato, questo luogo è rimasto sempre vivo e forte dentro di me.
Tra gli archivi, ho pescato queste foto del 2 Dicembre 2006, il primo giorno che “scoprii” l’impianto del Laceno e che timidamente, ad impianto fermo, chiesi all’addetto se era possibile salire. Quel giorno, oltre al 27 Maggio del 2003, ha segnato l’inizio di una nuova fase della mia vita.
Di li a poco tutto sarebbe cambiato, fondai l’Associazione Girogustandocampania dove con essa puntai molto l’attenzione sul Laceno con diverse mostre fotografiche proprio a Bagnoli Irpino (durante la sagra) e nel 2009, insieme ai soci, lanciammo Laceno.net e la pagina facebook Laceno che ad ora conta oltre 62.000 follower. Successivamente nacque in me l’idea di lavorare esclusivamente nel settore, aprii la mia prima Ditta “AMR – Destination Management” e grazie ad essa inizia a lavorare come guida e come consulente digitale/turistico per questa località, seppur in autonomia.
Nel 2012, la passione e il lavoro mi portarono ufficialmente ad entrare nel mondo delle funivie del Laceno, dove, sempre con la mia Ditta, ho collaborato da “esterno” ma con grande impegno e costanza, agli anni che ci hanno portato fino alla chiusura degli impianti. Sono stati anni spettacolari, ricchi di soddisfazioni, di delusioni, di amarezze e gioie. Anni ricchi di esperienza che ancora oggi porto con me e che mi hanno permesso di diventare amministratore di una società turistica e di aprire un mio tour operator: Il Duomo Travel & Trek Tour Operator
Nel 2017 ero tra coloro che non hanno apprezzato le decisioni dell’amministrazione di Bagnoli Irpino, non per puro partito preso, ma perché convinto che tutto si potesse risolvere con una “diplomazia” che avrebbe portato magari ad un “non stop” e a un prosieguo pacifico fino al rifacimento degli impianti.
Sono e resterò sempre tra quelli che, anche se spesso in questa realtà si risulta impopolare, non smetterà mai di elogiare e di ringraziare la famiglia Giannoni e tutti coloro che hanno lavorato e gestito gli impianti, perché credo che al di la di ogni possibile idea e affinità caratteriale, il loro lavoro è sotto gli occhi di tutti e le difficoltà con cui hanno gestito e saputo mantenere attivo un impianto al centro sud, siano solo da prendere ad esempio. Una realtà imprenditoriale che meriterebbe di esser considerata tra le eccellenze e non criticata e accusata. Questa idea in me non cambierà mai.
Tra l’essere contrariato per una chiusura degli impianti e l’essere grato per ciò che è stato fatto, una cosa però ho sempre detto, apprezzato e dichiarato seppur non favorevole a determinate scelte. Chi amministra deve decidere, nel bene e nel male, prendendosi rischi e responsabilità. E che si sia favorevoli o meno, l’amministrazione in passato ha deciso, ha scelto e ha addirittura pagato per le sue scelte, perdendo anche una mandata elettorale.
Allo stato attuale tutto ciò non può esser assolutamente non considerato e se tutto dovesse andare in porto (lavori, realizzazione ecc ecc) si dovrà dare atto che le scelte pagano, condivise o meno che siano. E qualora tutto dovesse andar per il meglio, non si potrà dar altro che merito nel coraggio di decidere. Ora, la mia mente è proiettata avanti e in me c’è una paura (che non è una paura, ma una tensione che porta speranza) racchiusa in una parola: gestione. La realizzazione è un primo passo, la gestione è il futuro, e tutto, a mio avviso, ruoterà intorno, ancora una volta, alla parola scelta. Scelta di chi prenderà le decisioni, di chi vorrà portare avanti una località complessa, di chi saprà esser capace di accettare mesi senza neve, giornate di pioggia, di impianti fermi, di nebbia e di sedie vuote. La consapevolezza però è grande, forte e certa: Laceno può!
E chiunque vorrà prendersi questa responsabilità, dovrà sapere, dovrà esser certo e convinto che questo posto è vivo! Un luogo che se amato, apprezzato, vissuto e ben gestito, non avrà rivali in appennino. E non per lo sci, ma per il complesso.
L’augurio è infine un altro: collaborazione. Nei mei numerosi viaggi in Alto Adige, porto dentro di me l’essenza di valli che tra loro cooperano, collaborano e investono all’unisono. L’essenza di un’accoglienza condivisa, fatta di obiettivi economici che legano ambiente e benessere. L’essenza di un’identità che non solo territoriale ma è di crescita e miglioramento. La paura è forte, l’emozione è tanta, l’amore per il Laceno immenso.