Ancora confuso il quadro, tra molte aspirazioni.
C’é da fare i conti con una serie di storie che potrebbero trovare una linea di convergenza, ma è molto difficile. Per cui a Bagnoli Irpino si rischia di arrivare ad una situazione di scarsa unità, anzi di divisioni ancora più marcate.
Lo dicono gli stessi protagonisti della vita politico – amministrativa locale, che alla vigilia del voto è quanto mai tesa è complessa.
C’ è da fare i conti prima di tutto con una sfiducia amministrativa, e questa cosa ha il suo costo, in una comunità. Poi si va verso le nuove proposte, o almeno quelle che, sulla scia delle esperienze pregresse, intendono oggi essere più appetibili, alla luce dei tempi che subiscono cambiamenti repentini.
Trasferito sul piano pratico, a Bagnoli si potrebbero presentare più liste: una potrebbe far capo all’amministrazione uscente, o comunque a quello che oggi la rappresenta, dopo la fine anticipata del consiglio comunale. Se l’ex sindaco Teresa Di Capua si candiderà non è dato sapere.
Chi invece potrebbe ritentare la corsa è Maria Vivolo, esponente di centrodestra, che esce dai banchi dell’opposizione per aver subito una cocente sconfitta, solo quattordici voti di differenza. Ma questo è, e oggi Vivolo sta continuando a lavorare, confrontandosi assieme al gruppo che la sostiene, per riuscire ad allargare la rete di alleanze e dunque di consenso e mettere in campo un progetto alternativo in grado di superare quelle differenze. Perché la sinistra, per sua stessa ammissione a questo giornale, ha il suo zoccolo duro, quindi non sarà un gioco facile.
Ci sono, parallelamente altri lavori in corso, come quello dell’ex sindaco Filippo Nigro, fermo al primo mandato come vuole la tradizione, a quanto pare, a Bagnoli. Anche per Nigro il percorso è a ostacoli, in un paese dove “ognuno si sente sindaco”.
Questo è un po’ il refrain, con chiunque si parli nel comune che va verso il Laceno. E a questo proposito, qui, sull’altopiano si consuma un’altra campagna elettorale: sulle prime c’è stata la volontà espressa da Gerardo Stabile, della Federalberghi, di candidarsi a sindaco. Immediato l’alt di chi, dal Laceno, non si è riconosciuto in lui. Del suo nome non si è saputo più nulla.
Aspettando buone nuove è il comitato Pro Laceno ad aver alzato la voce, nelle ultime ore, sostenendo che a fronte delle tante promesse fin qui fatte, nulla è cambiato. Il comitato ha avanzato una serie di punti rispetto ai quali i candidati sindaci, e potrebbero essere più di uno a Bagnoli, dovranno dare le loro risposte. Un appello lanciato nelle ultime ore agli aspiranti primi cittadini per dire che i fatti e le questioni da affrontare vanno oltre ogni pur legittima aspirazione, e che quel che conta è fare programmazione, per le ricchezze inestimabili che invece vengono lasciate da troppo tempo a se stesse.
Il Quotidiano del Sud (del 22.08.2021)