Il ricordo di una tappa durissima fin dall’’inizio, il lavoro di squadra, l’attacco finale, il traguardo, le braccia alzate e la gioia per una vittoria bellissima ed indimenticabile. Domenico Pozzovivo, in quella domenica di maggio del 2012, ha legato indissolubilmente il suo nome a quello della località turistica bagnolese, con una straordinaria vittoria ancora ben salda nella mente degli appassionati delle due ruote. Undici anni dopo quel successo, Domenico Pozzovivo ritorna a Laceno da protagonista e spera di bissare il successo del 2012. Sui tornanti del Laceno saranno in tanti a sostenerlo perché al popolo irpino, il piccolo “Davide” delle due ruote che a Laceno sembrava un Golia, è rimasto nel cuore e spera che sia di nuovo lui a tagliare per primo il traguardo.
Ringraziamo Domenico Pozzovivo per averci concesso quest’intervista, sua moglie Valentina, nostra intermediaria e Antonella Del Genio, amica del ciclista di Policoro, amicizia nata proprio in occasione della vittoria di tappa del 2012.
Il Laceno ritorna protagonista con un arrivo di tappa al Giro d’Italia. Nel 2012 vinse diventando uno dei protagonisti di quell’edizione. Qual è stato il primo pensiero alla notizia del Laceno fra gli arrivi di tappa del Giro d’Italia 2023?
È stata una bellissima notizia il ritorno di Lago Laceno a 11 anni di distanza. Sono certo che sarà un’altra grande giornata di ciclismo e di festa per i tifosi che saranno presenti.
Una tappa con arrivo a Laceno quanto ha influito nel cercare un team con cui partecipare al Giro d’Italia?
È stata ovviamente una spinta in più a non mollare nella ricerca, anche molto tardiva, di un team che partecipasse al Giro 2023.
Emozioni, sensazioni, cosa proverà nel ritornare a Laceno a distanza di undici anni dalla vittoria di tappa del 2012?
Sarà una tappa che partirà dalla mia regione e quindi doppiamente emozionante e penso che anche le immagini che verranno sicuramente riproposte della mia vittoria del 2012 contribuiranno a renderla la mia tappa speciale del Giro.
La Sulmona-Lago Laceno è la sua prima importante vittoria al Giro d’Italia. Quel successo ha legato inevitabilmente il suo nome a questi luoghi. Cosa ricorda di quel 13 maggio 2012?
Ricordo una tappa molto dura fin dalla partenza, ma con la mia squadra, seppur non una delle più blasonate contribuimmo a controllare la corsa perché un mio attacco nel finale era nei piani. Io eseguii perfettamente il piano e ricordo ancora l’incredulità nel sentire che nel tratto pianeggiante finale non avessi perso quasi nulla e che potevo finalmente godermi a braccia alzate una bellissima ed indimenticabile vittoria.
Il 2022 è stato un anno importante, ciclisticamente parlando, si è classificato ottavo nella classifica generale, qual è l’obbiettivo per il Giro 2023?
L’obiettivo resta quello di centrare una top 10, che a 15 anni di distanza dalla mia prima, sarebbe per me un grande obbiettivo.
La carta d’identità dice che ha raggiunto la soglia dei 40 anni, cosa può dare ancora Domenico Pozzovivo al ciclismo?
È un ciclismo sempre più veloce ed esasperato, ma la voglia che ho di misurarmi anche con le nuove generazioni di fenomeni mi dà ancora la voglia di continuare, cercando sempre di onorare con dei piazzamenti importanti le gare a cui prendo parte.
Quando deciderà di “appendere la bici al chiodo” cosa le piacerebbe fare?
Non mi dispiacerebbe ricoprire un ruolo nell’ambito della preparazione in un team di livello internazionale.
Giulio Tammaro
(da Fuori dalla Rete – La Calzetta del Giro, Edizione Speciale 09 Maggio 2023)