Mancano pochi giorni all’inizio del nuovo anno scolastico, tanto atteso ma anche tanto temuto. Dopo mesi di didattica a distanza conterà rigenerare l’abitudine a vivere la scuola come luogo di formazione, ci sarà bisogno di tranquillizzare il cervello emotivo dei ragazzi prima di ripartire verso l’acquisizione di nuove conoscenze.
L’esperienza del lockdown ha stravolto le routine delle nostre vite che dovranno riorganizzarsi e riadeguarsi. I nostri ragazzi dovranno poter rielaborare la propria esperienza attraverso la narrazione piuttosto che attraverso la rappresentazione grafica. Occorrerà fermarsi in prima battuta ad accogliere il loro vissuto emotivo comprendendone il senso. Entrare nei significati . Non possiamo permetterci di bypassare questo passaggio fondamentale. Non possiamo procedere in corsa ponendo al centro il recupero degli apprendimenti . Dobbiamo inizialmente supportare i nostri bambini nel processo di detox digitale realizzando una connessione umana attraverso il dialogo e la relazione in presenza. Aldilà dell’emergenza Covid 19, la strategia premiante è questa appena accennata.
Il nostro bisogno di interconnessione emotiva , di corrispondenza, di empatia restano centrali e nucleari. Mi piace credere che gli spazi umani emotivamente intensi creino opportunità laddove ci si senta bloccati o disarmati. Disorientati o privi di motivazione. Impotenti. Occorre oggi far ripartire la scuola e la formazione rimboccandoci le maniche tutti perché si crei e si conservi il movimento. Dobbiamo necessariamente operare scelte collettive responsabili per non indietreggiare. Siamo consapevoli oggi più di ieri del nostro peso specifico all’interno del volume della situazione che stiamo vivendo. Sappiamo che abbiamo bisogno di prevedibilità e di organizzazione. Di linee guida chiare e coerenti. Fluide e praticabili.
La stessa scelta di interrompere l’anno scolastico appena iniziato per ospitare i seggi elettorali per il voto regionale risulta a mio avviso insensata. Si potrebbero trovare altre strutture all’interno dei comuni . Decidendo così di proteggere la scuola che sta per ripartire. È così importante questa agenzia di formazione da non poterci permettere più di sottovalutarne la portata. In fondo la scuola è il porto del futuro …la cultura come racconta qualcuno può essere percepita davvero come l’unica droga che crea indipendenza….
Dott.ssa Fortunata Gargano