Ho conosciuto Pino quando ero assessore ai lavori pubblici. Mi rivolsi a lui quando ci imbattemmo nella richiesta della Snam per il passaggio del metanodotto. Pino, da ex dirigente Snam, ci diede informazioni importanti e ci affiancò nella trattativa.
Fu con noi amministratori quando attraversammo il Molise da Sepino a Capracotta per sincerarci sulla qualità dei ripristini. Le sue informazioni furono preziose e ci aiutarono a “piegare”, dopo una lunga ed estenuante trattativa, condotta per due anni in diversi luoghi (parlamento, regione e comune), la Snam alla nostra volontà.
Riuscimmo a tutelare gli interessi del nostro Comune al meglio, senza scalfire gli interessi nazionali, tra l’invidia dei comuni vicini che avevano accettato compensi e percorsi molto più penalizzanti rispetto a quelli che riuscimmo a spuntare noi.
Ho voluto ricordare questa storia per testimoniare l’impegno e l’amore che Pino ha manifestato per Bagnoli.
Da quella storia è nata un’amicizia personale che oggi rende la sua morte per me più penosa. Negli ultimi anni, dopo la scomparsa di Ludovico, suo amico fraterno e suo punto di riferimento nel paese, lo vedevo sempre più solo e spaesato.
Non sono credente, e più che chiedermi dove andremo dopo la morte, mi sforzo di ricordare, senza successo, naturalmente, dove ero prima di essere concepito, perché sono convito che quello che sarà il posto che mi aspetta e ci aspetta dopo la morte.
Tuttavia in momenti come questi, per lenire il dispiacere, mi piace sognare che Ludovico l’abbia sicuramente accolto a braccia aperte dall’altra parte del mondo semmai con una delle sue tipiche battute: “Che? Non trovavi la strada!
Di una cosa, però, sono certo che mai dimenticherò il calore degli abbracci e la festa di quando ci incontravamo!
Antonio di Mauro