Come per i vaccini, ora per il numero chiuso a medicina, questo governo quando si tratta di salute va a folle. Segue la pancia delle persone e non la testa.
1) il test d’ingresso è una catastrofe per i baroni universitari. Diminuiscono drasticamente la quota di raccomandati che entra. Per chi non lo sa, il test d’ingresso non è gestito dalle università ma da una società esterna che con l’università ha poco a che vedere. Si sfata così il mito e la bugia che ‘i professori fanno entrare chi vogliono’. A loro fa talmente comodo l’abolizione del numero chiuso che non si sono degnati di esprimere un parere a riguardo.
2) le aule e le strutture non riescono a contenere gli studenti del numero chiuso. Figuriamoci col numero aperto. Come si organizzano i corsi e come si faranno i tirocini? 100 studenti alla volta per 5 pazienti? Cala verticalmente la qualità della preparazioni, con ripercussioni ovviamente sui pazienti.
3) in Italia ci sono i medici e gli studenti di Medicina. Mancano gli specialisti perché manca l’investimento sulle borse di specialità. Con il numero aperto questa faglia scoppia, diventando una bomba sociale non indifferente. Ogni anno si laureano in media 10000 mila medici e ne vanno in pensione 8 mila. La quota di disoccupati attuali è di 7 mila, quindi ogni anno concorrono alle 8 mila scarse borse di specializzazione 17 mila medici (con il numero chiuso). Con il numero aperto? Boom.
4) per diminuire le famose liste di attesa servono investimenti post laurea e non in entrata. Perché se lo Stato crea medici e poi non li può assumere le liste di attese rimangono tali e quali.
Noi studenti di medicina siamo in subbuglio. Manifesteremo contro questa scellerata manovra elettorale(?) Anche se non dovrebbe fregarcene nulla perché già siamo entrati da un po’. Ma conosciamo il sistema e sappiamo quali sono le cose che dovrebbero essere cambiate. Sicuramente non queste. E sicuramente Di Maio non le può sapere.
SITO WEB DEL CORRIERE DELLA SERA DEL 16.10.2018