Corrado Caianiello, l’amicone difficile, il gentile ribelle del sistema, ha lasciato gli affetti della sua città e non solo.
Della generazione più in forze al momento, Corrado, sia per i coetanei che per i più giovani era il ragazzo maturo che ha accompagnato tantissimi nei bei momenti di vita, pronunciando battute originali, storiche, che fermavano i momenti felici in fotografie immortalate con frasi che neanche il comico più in voga sapeva lontanamente pensare.
L’ironia che aggiungeva ai cori dei giorni di festa frenava le esagerazioni della folla che riempiva il centro storico nei ruggenti anni novanta.
Persona di carattere ha combattuto fino all’ultimo con coerenza il progressismo che progresso non era e il tempo di cui fermava il ritmo.
Indossava da primo a Salerno la kefiah palestinese con portamento già consumato facendo arrossire i radical chic.
A chi non ha suggerito una chicca di musica alternativa, chi non ha illuminato con simpatia disarmante; quanti lo avranno dimenticato per il suo stare bene sempre e comunque, senza nuocere l’esistenza a nessuno; nessuno credo avrà un ricordo se non allegro di Corrado.
Anche il Laceno e la Scuola Sci ne piangono la scomparsa. Era salito in settimana a festeggiare il suo cinquantatreesimo compleanno; La sua kefiah palestinese sfiderà ancora i rigori della sua amata montagna e i venti freddi del non senso che pacificamente combatteva.
Antonio Cortese