Aghi di pino
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Amico
dagli occhi di cenere e mare,
ricordi la costa che brucia
a Teulada?
*
Si, certo;
e ti punge il ricordo dell’agave,
e ti strugge l’aroma del pino
selvaggio?
*
Si, certo;
ma dimmi null’altro ricordi?
Né voce, né gesti, né taciti
Sorrisi?
*
(si, certo…)
E mi stavi mille leghe vicino,
e sembravi mille leghe lontano
dal cuore.
*
Ma cosa
avevo da dirti con tanta
voce negli occhi ed un muto silenzio
sulle labbra?
*
Non dirlo:
se me ne domandi mi accade
di piangere, inspiegabilmente,
così, come
*
-che strano!…-
Per una musica dolce e lontana…
Ed erano occhi di cenere e cielo smarriti.
Se ancora
*
Vi torno, ed in vita li chiamo, mi pare
Tra gli aghi di pino, vederi…
O è solo
L’ardente bagliore del mare?…
*****
Remigio Maria Iandoli