C’è “una sfida che affascina” molti scienziati che hanno dedicato e dedicano i loro studi all’ Hiv: poter eliminare con un paio di ‘forbici molecolari’ il Dna del virus dai pazienti infettati, liberandoli per sempre dalle terapie, che oggi devono assumere a vita per evitare che la sieropositività diventi malattia conclamata. Pasquale Ferrante è uno dei ricercatori che hanno lavorato al raggiungimento di questa meta, a questa promessa. Già docente dell’università Statale di Milano, l’esperto ha collaborato con la Temple University negli Usa allo sviluppo di una tecnica di editing genetico che fosse in grado di tagliare il genoma dell’ Hiv incorporato in quello delle cellule. Questo filone di studi è andato avanti e oggi è in corso una sperimentazione sull’uomo negli Stati Uniti. “Mi aspetto che potremo avere dati significativi” sull’efficacia “in 1-2 anni”, prospetta Ferrante all’Adnkronos Salute, facendo il punto sulle nuove frontiere della lotta all’Aids, nella Giornata mondiale.
Ad oggi, “la prima fase è finita con buoni risultati (i dati sono stati resi noti a fine ottobre, ndr) e la seconda è appena cominciata. Va detto – aggiunge Ferrante – che per il momento l’azienda che collabora con la Temple per la messa a punto ed eventualmente la futura commercializzazione” della terapia, cioè la compagnia biotech Excision BioTherapeutics, “lavora soltanto negli Stati Uniti e non c’è una prospettiva a breve che possano partire sperimentazioni anche in altri Paesi”.
Se questo approccio funziona, sottolinea lo scienziato italiano che ancora oggi è adjunct professor alla Temple, “si apre una nuova era. Molte persone positive, nonostante sappiano e vedano che la loro patologia è stabile e che non ci sono sintomi se si usano i farmaci attualmente disponibili, talvolta si trovano a esprimere il desiderio di risolvere il loro problema una volta per tutte”.
Quanto ai potenziali costi di una terapia di questo tipo, basata sul ‘taglia e incolla’ del Dna, Ferrante auspica non siano stellari. “Come è noto, le nuove terapie ultra avanzate, anche le stesse terapie Car-T per i tumori, stanno diventando tutte terapie individualizzate con costi in certi casi proibitivi. Vedremo come verrà collocata eventualmente in futuro questa terapia” se si rivelerà efficace. “Io spero che non costi troppo – conclude l’esperto – perché altrimenti poi verrebbero meno i pazienti” che si potrebbero trattare.