Nel pomeriggio dello scorso sabato 28 settembre presso la Chiesa dell’Annunziata, nella cornice del centro storico di Maratea, in occasione della 4^ Edizione del Premio Nunù Calabretta, si è tenuto l’importante convegno “Quando la medicina incontra l’innovazione”.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Maratea Avv. Cesare Albanese e della Prof.ssa Tina Polisciano, Presidente del Centro Culturale di Maratea “Josè Mario Cernicchiaro”, moderatrice la giornalista RAI Dott.ssa Federica De Vizia, il seminario scientifico si è svolto con gli interventi della Vicepresidente della Camera dei Deputati Anna Ascani, della Dott.ssa Elvira Francisca Buijs dell’Università degli Studi di Milano, dell’imprenditore del Settore dell’Intelligenza Artificiale Stanislao Forte, con la conclusione del chirurgo senologo Prof. Oreste Buonomo docente dell’Università di Basilicata e dell’Università Roma Tor Vergata e del Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata Dott. Marcello Pittella.
A chiusura degli importanti ed esaustivi contributi degli illustri relatori, è seguito il momento di un significativo intermezzo musicale ad opera della cantante Avv. Mariella La Rosa che ha interpretato alcune antiche canzoni napoletane dedicate alla memoria della scomparsa cittadina marateota, moglie del Dott. D’Emmanuele e madre del giornalista parlamentare Dott. Renato d’Emmanuele.
Infine, alla presenza di un folto pubblico il Dott. Luciano d’Emmanuele, già Procuratore della Repubblica di Cassino, ha consegnato all’oncologo Prof. Paolo Veronesi, Presidente della Fondazione Umberto Veronesi e Direttore della Divisione di Senologia Chirurgica dell’Istituto Europeo di Oncologia, il Premio Nunù Calabretta.
Anche in tale occasione, quale artista autore della targa bronzea modellata in bassorilievo e destinata ad essere il Premio Nunù Calabretta, già elargito ad altre personalità del mondo della Scienza medica, sono stato invitato ad illustrare pubblicamente al Prof. Paolo Veronesi il significato della mia opera in cui sono raffigurati i luoghi molto cari perchè molto amati da Nunù Calabretta, donna di alta cultura e rara sensibilità.