Tre storie contrapposte, tra passato e nuovi obiettivi: sono le ore decisive. Si accende nelle ultime ore la campagna elettorale con i comizi in piazza.
Questo è il paese dove tutti sono sindaci, ma dove mancano i consiglieri. È stato uno dei titoli del nostro giornale, diverse settimane fa, quando si è cominciato a parlare di candidati in campo.
E ancora oggi, anche se la sintesi è arrivata su tre liste con i loro aspiranti primi cittadini, l’intreccio tra eventi, cose e persone è tale da finire presto in confusione e pensare che forse era vero, che qui la pletora di persone che si sentono sindaci è davvero ampia.
Bagnoli va al voto dopo tre anni, per la fine anticipata della consiliatura della sindaca Teresa Di Capua. I tre aspiranti sindaci, che alla fine i candidati consiglieri, anche se a fatica li hanno trovati, si stanno misurando pubblicamente in queste ore.
Dopo le presentazioni ognuno per suo conto, nella sala consiliare, a parte il tam tam sui social, lunedì sera il primo comizio l’ha tenuto Filippo Nigro, mentre mercoledì sera c’erano praticamente tutti a confrontarsi a distanza sui palchi. E fino a ieri, a detta di tutti, nonostante le evidenti divisioni in paese, i dissapori, gli strappi, le divisioni anche nelle famiglie per la distribuzione dei voti, la campagna elettorale non è stata così velenosa come si poteva pure immaginare, ma mentre si scrive può accadere il contrario di quello che è successo e che si è detto fino ad ora.
A Bagnoli c’è anche una sorta di anatema lanciato chissà da chi e quando per cui si è sindaci una sola volta, mai secondo mandato: dal 1997 Lucia Scotto Di Clemente, Attilio Meloro, Antonio Di Mauro, Aniello Chieffo Filippo Nigro, Teresa Di Capua, tutti una sola volta, con la crisi anticipata anche per un paio di consiliature, compresa l’ultima.
Le storie politiche di queste amministrative a Bagnoli sono figlie anche degli ultimi eventi, ripartono da tre anni fa, e Filippo Nigro ha detto pubblicamente che intende riprendere il filo da quel momento, da quando, finita la prima consiliatura, si aspettava una prosecuzione dell’accordo che invece si spostò, tra demitiani e democratici, su Teresa Di Capua. Un tradimento politico che oggi potrebbe essere ripensato come una resa dei conti, anche se i veri conti vanno fatti nelle urne,
Non è semplice infatti prevedere dove andrà a finire quel pacchetto di voti, superiore presumibilmente ai cento, e che hanno in mano i demitiani, e che si dice resistano solo qui a Bagnoli. A Nusco non se ne trovano più, ti dicono, ma a Bagnoli ci sono. Però non si vedono, in questa campagna elettorale.
Nigro è demitiano, ma asserisce di non aver stretto patti, accordi. “Certo, se mi votano sono più che contento, ma assicuro che non abbiamo fatto accordi, non so che cosa faranno, a chi voteranno”.
La sentinella di questa e quella squadra li hanno visti riunirsi. Riecco allora anche le vecchie care riunioni di caminetto. Dovranno decidere che fare, se distribuire i voti su ognuna delle tre liste , su qualcuna in particolare, se accordarsi. I loro voti, se messi insieme, potrebbero fare la differenza.
Lo sa bene Marilena Vivolo che tre anni fa perse per 14 voti contro Di Capua. Proveniente dai socialisti, poi Forza Italia, vicina praticamente a Stefano Caldoro, lei stessa è stata candidata al Consiglio regionale ottenendo trecento voti, di recente ha accolto la visita del ministro Garavaglia nel suo tour irpino e del senatore Grassi. Non ha partecipato al confronto organizzato dall’associazione che è anche organo di informazione a Bagnoli, Palazzo Tenta, lasciando la parola a Filippo Nigro e Dario Di Mauro.
Nigro e Vivolo hanno amministrato assieme, oggi sono su fronti opposti: ecco che il passato ritorna, anche in questo caso, in un paese piccolo come Bagnoli, in termini di elettori.
Forse ci sono tante rese dei conti, in questa campagna elettorale, dove l’ex sindaca è l’altra grande assente, ma dove una lista, Bagnoli Fenix, evidentemente come l’araba fenice, è tornata per ritentare, anche in questo caso, una sfida che nel 2013fu persa, quando, come ricorda il presidente dimissionario di Palazzo Tenta, Giulio Tammaro, che si è candidato in lista, si perse proprio contro Nigro, e in consiglio entrarono, all’opposizione, Aniello Chieffo e Dario Di Mauro.
La sua lista, quest’anno, è stata la prima ad essere presentata, già venerdì sera. Le altre due sono arrivate come da tradizione sabato mattina, sotto le dodici. Di Mauro è apertamente di destra, ma si è riproposta anche un’amicizia con i giovani di sinistra, tra loro Giovanni Meloro, Dino Imperiale, Antonio Di Capua. Una civica, come sono civiche le altre due squadre, ma Di Mauro vuole segnare la differenza, non sentendosi dentro gli intrecci di un passato politico-amministrativo che sente appartenere più agli avversari.
E però gli attacchi sono arrivati nel primo comizio di Nigro che ha avuto da dire sulla natura di questa lista, e altre considerazioni pure arrivano dalla ricandidata a sindaco, Marilena Vivolo, che sottolinea al nostro giornale come questa lista sia una riproposizione di storie già viste, “un modo per riprendersi Bagnoli”. E come, riferita alla lista “Una nuova Alba”, quella sia la lista di un uomo solo al comando, come sempre”, riferendosi a Nigro.
Non è proprio la campagna elettorale del fair play, quella di cui si sta parlando, o comunque quella che è stata descritta fino a martedì mattina, perché di fatto mercoledì serala campagna elettorale si è aperta e si sono messe in piazza parecchie cose.
A Bagnoli si accettano scommesse, e non è un modo di dire. Carlo trillo, che ha un negozio in piazza, ha ideato una schedina, con cui si possono azzardare pronostici , nei minimi particolari, , tra chi vince e chi perde, chi avrà più o meno voti. A Bagnoli non si perde il controllo di niente, neanche il conto tra chi è fuori da questo toto-scommesse , sulle schede bianche o nulle. Anche quelle sono una radiografia del voto.
Sarà una bella, accesa, sfida a tre. Fino all’ultimo voto.
Ivana Picariello (Il Quotidiano del Sud)
Dario Di Mauro: “Non ho visto molte idee”
«Da commercialista conosco i problemi di tante attività imprenditoriali. Ho sempre partecipato alla vita amministrativa, avendo avuto anche un’esperienza da consigliere di opposizione a Nigro. Il nostro gruppo è molto rappresentativo, perchè diversi candidati provengono dall’associazionismo, vivono il paese, ne conoscono i problemi. Da parte degli altri non ho visto molte idee, non ho sentito di programmazioni. Noi guardiamo avanti, oltre gli stretti confini municipali».
Filippo Nigro: “Demitiani? No accordo”
«Se i demitiani mi votano? Non lo so che cosa faranno, io sono sempre stato demitiano e tale sono anche oggi, non ho idea di quali possono essere le loro scelte, certo che che non ci sono accordi con la nostra lista. Quando poi alla campagna elettorale, noi andiamo avanti, avendo illustrato quel che abbiamo fatto alla fine della consiliatura, e si tratta di tre anni fa, ora diciamo quel che intendiamo fare in prospettiva. In primis, resta la questione seggiovie, che noi come amministrazione abbiamo avviato. Di Mauro? Una storia che si ripete, per una lista tra destra e sinistra».
Maria Vivolo: “Un uomo solo al comando”
«Se la campagna elettorale sembra tranquilla è solo apparenza. Diciamo che è calma piatta. C’è molto di cui parlare: per quanto riguarda la lista Nigro, direi che come sempre è il gruppo dell’uomo solo al comando. Quando a Di Mauro, sono gli stessi che come anni fa , tentarono di prendersi Bagnoli. Per quanto riguarda noi, il nostro obiettivo è come creare sviluppo per il territorio, servono programmi per far crescere il paese. Meglio lasciare perdere quel che è stato. Le seggiovie? E’ solo una delle questioni».
Il Quotidiano del Sud del 30 settembre 2021