“Anche i cinghiali, purtroppo, danneggiano pesantemente le nostre tartufaie”

Giuseppe Caputo (Presidente dell'Ass.Tartufai dei Monti Picentini)

Immediata la replica all’associazione SOS Natura.


L’associazione Tartufai dei Monti Picentini è cosciente che i cambiamenti climatici, i tagli boschivi, il mancato rispetto del calendario di ricerca, la ricerca eccessiva del prodotto con molti cani al seguito anche nelle ore notturne, la non chiusura delle buche possono incidere sulla quantità disponibile anno dopo anno.

Detto ciò è anche certo che da maggio a settembre, durante il periodo di fermo biologico i vermi nei tartufi attraggono mandrie di cinghiali che scavano come veri e propri aratri le “botte di tartufi” alla ricerca dei vermi che si annidano in quel periodo nei tuberi , dopo il loro passaggio è certo che su quelle “botte” non cresceranmo più tartufi per molti anni a venire.

Questo non lo leggiamo sui libri ma lo certifichiamo ogni anno che passa direttamente in montagna.

A Bagnoli dopo la perdita economica dovuta alla cinipide del castagno e alle mandrie di cinghiali che se ne cibano , la proliferazione di questi ungulati sta dando la botta finale sulla già disastrata economia del paese.

È sempre più pericoloso poter usufruire degli usi civici a cui siamo abituati dal 1912, da quando l’ente provinciale ha avuto la “geniale” idea di rilasciare sulle nostre montagne cinghiali ungheresi prolifici nel partorire due volte l’anno con cucciolate da 5 a 8 cuccioli, questo ha stravolto l’abitat naturale della fauna in rapporto al territorio, gli autoctoni partorivano una volta l’anno, non più uno o due cuccioli. La botta finale è stata la nascita del Parco dei Monti Picentini nel 2006 e la relativa proibizione della caccia nell’area montana ha fatto il resto.

Caputo Giuseppe, Presidente dell’Associazione Tartufai Dei Monti Picentini.

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