Tra i generi della narrativa popolare l’aneddoto è quello che ha un debito minore con la letteratura scritta della cultura dominante. Alcuni di questi aneddoti, pur largamente diffusi, sono localizzati: ogni comunità se n’è appropriata al punto di inserire nella tessitura narrativa luoghi e personaggi della zona.
Tra le storielle comuni che si sentono raccontare quasi in ogni paese (cambiano solo i protagonisti), ve ne sono parecchie altre che testimoniano, invece, la capacità creativa della nostra gente e il senso dell’ironia di vari narratori.
Dirupa Santi di Aquilonia
Ad Aquilonia, una volta, portavano in processione tutti i Santi. Solo la statua di non so quale Santo veniva lasciata in chiesa nella sua nicchia. Ma una volta un devoto di questo Santo fece sentire la sua protesta.
– Possibile mai che questa statua debba sempre rimanere in chiesa? Non merita pure Lui, come tutti gli altri Santi, di essere portata in processione? – tanto fece e tanto disse che convinse il comitato della festa e pure il parroco, perché quell’anno il Santo fosse portato per primo durante la solenne processione.
– Attenti – avvertì il parroco -, la statua è pesante e ci vogliono spalle larghe. Il comitato della festa scelse quattro giovani, i più forzuti del paese, per portare il Santo in giro per le strade del paese. Ma caldo faceva perché era estate, stanchi erano per il lungo cammino, a un certo punto mancarono le forze a uno dei portatori, proprio mentre camminavano sul ciglio del dirupo: la statua prima sbandò, poi sfuggì dalle spalle dei quattro giovani, e infine scivolò via dalle mani sudate dei portatori: rotolò lungo il pendio e andò a finire in fondo al burrone. E fu così che da quel giorno gli abitanti di Aquilonia si buscarono il nomignolo di Dirupa Santi!
Grazia Russo
(da Fuori dalla Rete, Maggio 2019, anno XIII, n. 2)