Ciao a tutti, sono Giorgia Silvano ho 11 anni e frequento la 5b della scuola primaria di Bagnoli Irpino. IL 2020, finora, è stato un anno molto particolare, diverso dagli altri, perché a causa del COVID19, un virus che ha colpito tutto il mondo, non abbiamo potuto frequentare la scuola. L’Italia, subito dopo la Cina, è stato il paese europeo maggiormente coinvolto nella diffusione del contagio che ha portato alla morte 33.774 persone, soprattutto anziani. A questo punto il governo, sentito il parere di un comitato scientifico, ha deciso di chiudere la maggior parte delle attività non necessarie e quindi anche la scuola.
L’unica soluzione per non perdere l’anno scolastico era quella della didattica a distanza, cioè l’utilizzo della tecnologia per poter studiare da casa senza bisogno di uscire. Anche noi ci siamo dovuti adeguare perché non c’era alternativa. Io personalmente con i miei compagni di classe avevo già avuto un’esperienza simile. Nel mese di dicembre una delle nostre maestre si era assentata per motivi di famiglia e per 10 giorni circa siamo rimasti in contatto online per seguire le sue indicazioni sugli argomenti da studiare o ripassare. Io, in classe avevo il compito di dettare degli esercizi e controllare le correzioni.
Da marzo, quindi tutte le scuole, da quelle dell’infanzia all’università, si sono dovute adeguare a questo nuovo metodo di studio, anche se non tutti in casa hanno gli strumenti adatti per comunicare e hanno di conseguenza avuto difficoltà nello svolgere le lezioni. Nel nostro caso, oltre alle normali lezioni, abbiamo realizzato una serie di esperienze, diverse attività creative e divertenti, che molto probabilmente non avremmo fatto con la scuola tradizionale. Abbiamo cercato di non modificare troppo la nostra routine scolastica, augurandoci il buongiorno, ogni mattina ed iniziando la giornata con la lettura. Successivamente, ognuno per conto suo eseguiva i compiti, seguiva le video lezioni e ripassava gli argomenti da studiare, a due a due o a piccoli gruppi.
Nei primi giorni di sospensione delle attività, quando in tutta Italia non si trovavano le mascherine, seguendo le indicazioni di un dottore, ognuno di noi ha realizzato la propria mascherina; una mia compagna di classe ha ideato una campagna pubblicitaria ed ha realizzato, addirittura un video-pubblicità come se dovessimo metterle in commercio. Abbiamo realizzato un ricettario, curato dal mio compagno Beniamino in cui abbiamo raccolto tutte le nostre ricette realizzate per rilassarci. Per tenerci in forma un altro mio compagno di classe, Mattia, ha realizzato due video di attività motoria e tutti noi abbiamo eseguito gli esercizi.
Durante tutto il lockdown abbiamo fatto quasi tutto quello che avremmo fatto in classe: disegni, lavoretti per la festa della mamma e del papà, riciclando cose che avevamo in casa, simulazioni di Prove Invalsi, partecipato a vari concorsi indetti dall’Amministrazione Comunale, abbiamo cantato e suonato e, anche, festeggiato il mio compleanno e quello di altri miei compagni.
Tornando all’argomento della didattica a distanza, nonostante abbiamo fatto tante cose e le giornate sono state sempre piene ma mai faticose, arrivata alla fine dell’anno scolastico mi sento di dire che io preferisco la scuola tradizionale. Mi è mancato soprattutto, il contatto con le insegnanti, sempre a disposizione se non capivo qualcosa, e la presenza dei miei compagni.
VIVA LA SCUOLA TRADIZIONALE
P.S guardate il nostro filmato
Giorgia Silvano, alunna della V B