La vita scolastica nelle scuole elementari di Bagnoli I. nel ventennio fascista
(Parte seconda)
Registri e quaderni scolastici, istantanee di generazioni d’altri tempi
Nella precedente prima parte, pubblicata sul numero di gennaio 2018 di Fuori dalla Rete e sul sito di Palazzo Tenta39, col titolo “Bagnoli Irpino 90 anni fa, terra di migranti e di infanzia negata”, ponevo in risalto l’importanza del recupero e la valorizzazione della memoria storica popolare attraverso la rilettura dei “Giornali di Classe” delle scuole elementari che, pur riportando semplici notizie sulla vita quotidiana della scuola, accompagnati dalle osservazioni dell’insegnante, con cadenza spesso giornaliera, forniscono informazioni sull’inaugurazione dell’anno scolastico, le disposizioni ministeriali, le visite del dirigente scolastico e di altre autorità, le ricorrenze civili e religiose, le feste scolastiche, i dati sugli scrutini e sull’andamento scolastico di ogni singolo alunno. Nella relazione finale dell’insegnante si trovano osservazioni sulla scuola, sull’edificio scolastico e l’aula, l’arredamento e i sussidi didattici, sulla biblioteca di classe e la mutualità scolastica, sulla frequenza degli alunni e i problemi sulla sua continuità e, durante “il ventennio“, il tesseramento alle Organizzazioni Giovanili Fasciste.
Il fondo archivistico Marisa Cione.
Rodolfo Domenico Cione e Anna Melillo di Bagnoli Irpino custodi della memoria delle piccole generazioni bagnolesi.
La straordinaria coincidenza che questi registri, invece di andare al macero, siano stati salvati e custoditi, per quasi un secolo, da parte dell’ex direttore scolastico ed insegnante delle scuole elementari San Rocco, il prof Rodolfo Domenico Cione e di sua moglie Anna Melillo, anch’essa docente presso lo stesso istituto, ci permette di poter rivivere e ricostruire una parte della memoria di Bagnoli Irpino ed in particolare di quelle giovani generazioni. Esse, cresciute nel ventennio fascista, dopo una sciagurata guerra, si dedicarono alla ricostruzione sociale e politica della, spesso dimenticata, parte della nostra meravigliosa Italia che è l’Irpinia. Sono doverosi quindi i ringraziamenti miei (ma spero anche di tutti gli amanti di storia irpina e bagnolese) alla signora Marisa Cione di Bagnoli I, custode di una parte del l’archivio della famiglia Rodolfo Domenico Cione – Anna Melillo, e sono onorato di aver avuto modo di accedere ed iniziare a censire questo prezioso patrimonio culturale, dandomi lo spunto per questo approfondimento sulla vita scolastica di BagnoliIrpino, ed in generale dei piccoli paesi dell’Irpinia nel Ventennio Fascista.
Un contributo che auspicherei fosse integrato con quello di altri studiosi e che potrebbe esser di spunto per attività di attrazione culturale, da inserire in quel patrimonio già acquisito di meraviglie naturali e specialità agricolo-gastronomiche, che fanno parte dell’attuale offerta di accoglienza turistica locale.
Bambini che svengono in classe per la fame e il freddo…
I brani che riportiamo in corsivo sono tratti integralmente dal Giornale di classe della prima elementare sez B. mista, di Bagnoli Irpino, chenell’anno scolastico 1931-32 fu ospitata in un edificio privato di via Bonelli, per ristrutturazioni in corso nella sede di Piazza San Rocco; a redigere il Giornale di Classe , la maestra Elisa Gatti Frasca.
9 settembre 1931. Primo giorno di scuola. Uno sguardo alla mia aula basta per comprendere quali inconvenienti presenta: e’ come si abitasse in un portone poiché la porta d’ingresso si affaccia sulla strada, cosicchè nei mesi più rigidi maestra ed alunni staranno ben ventilati!…l’aula è una stanza di passaggio per i proprietari e ciò sarà un elemento di distrazione ….le mura sono sudicie per cui chiederò che siano imbiancate e che venga costruita una intelaiatura che ci ripari dal freddo e impedisca agli alunni di distrarsi.”
9 gennaio 1932 L’aula è fredda e il fuoco del braciere non si avverte affatto…gli alunni hanno continuamente le estremità gelate, per cui prestano poca attenzione! Quotidianamente v’è qualche bimbo che piange per il freddo e che sono costretta a farlo rincasare prima dell’ora.
4 febbraio 1932 La neve e il freddo intenso continuano da molti giorni il,lavoro manca e la miseria si presenta in maniera assai dolorosa! Vi sono stati alunni colti da malore, perché digiuni , per cui siamo venuti nella decisione di raccogliere danaro fra gli stessi alunni e maestri e soccorrere , sia pure con una fetta di pane , gli scolari poveri.
8 febbraio 1932 Quotidianamente viene offerto agli alunni poveri di ciascuna classe una fetta di pane che sbocconcellano con gran piacere ed appetito!
Relazione finale. La scuola fu aperta il 9 settembre, il numero degli obbligati è 57, però ne furono iscritti 54 ma non tutti hanno rispettato la frequenza e i frequentanti si sono aggirati sulla quarantina.
Assistenza scolastica Numero 10 bambini poveri furono sussidiati offrendo loro libri e oggetti di cancelleria ; nel periodo invernale fu offerto ai poveri anche una razione di pane…
Un tuffo doloroso nel mio passato famigliare.
Mentre scorrevo le pagine di questo polveroso registro, confesso di essermi commosso sino alle lacrime, poiché quanto leggevo coincideva perfettamente con i dolorosi ricordi famigliari tramandatimi da mio padre che in quel terribile anno s. 1931-32 frequentava le scuole elementari di Montella. Un anno terribilis per la famiglia Camuso, che parimenti a tanta povera gente subì i contraccolpi della Grande Crisi , del 29, scoppiata in America e giunta a farsi sentire in Europa in ritardo.
Gli effetti devastanti di quella Crisi economica furono nascosti dal regime fascista che quotidianamente, con un’accorta macchina di propaganda, esaltava le opere del regime. Effetti disastrosi che permisero l’avvento in Germania del nazismo, un movimento populista, demagogico e reazionario che ci condusse alla seconda Guerra mondiale e i suoi orrori, l’Olocausto e l’ Atomica.
Doppiamente colpita, in quel 1931-32, la famiglia di mio padre Luigi Camuso che, privata forzatamente di mio nonno Generoso Camuso, noto antifascista, inviato al confino, faceva i salti mortali per sfamare i suoi componenti, figurarsi se calzarli adeguatamente o acquistare libri e quaderni per i più piccoli!
Le contraddizioni delle politiche demografiche del fascismo
In ogni caso, stipare oltre 40 bambini in un’unica stanza e seguirne per ognuno il difficile percorso formativo di base, era per le maestre un lavoro sicuramente arduo ma, come ricordavo nella prima parte di questo mio lavoro, affrontato con forza d’animo d’altri tempi e, dobbiamo ammettere , motivate dalla convinzione che il Fascismo avesse intrapreso una giusta via per una Istruzione nazionale di massa.
La maestra Fanora Gina nel Giornale della classe 1° mista sez C di Bagnoli , a.s.1931-32 annotava che gli alunni iscritti erano ben 55 di cui frequentanti solo 42. Non avendo altri dati a disposizione e presumendo l’esistenza di una sezione A e B, immaginiamo che vi fossero oltre centocinquanta bambini iscritti quell’anno alla sola prima elementare, a cui aggiungere circa 30 per ogni classe seguente fino alla quinta , moltiplicati per entrambe le sezioni maschile e femminile. Un numero che superava in totale i cinquecento bambini dipendenti dalla direzionedidattica di Piazza San Rocco, di cui era incaricato il professor Rodolfo Domenico Cione. Un numero ,se rapportato all’odierno impressionante calo demografico e la desertificazione di Bagnoli Irpino e di tantissimi altri paesi e città del Sud, che ci lascia un grande amaro in bocca e che pone molti dubbi sulle vere motivazioni di ciò, lasciandoci dubbi sul solito leit motiv,”- le coppie di oggi non hanno soldi per metter su famiglia!”.
Il 50 per cento dei bambini Bagnolesi, con la tessera di povertà.
Quale fosse la condizione economica prevalente delle famiglie bagnolesi lo si può desumere attraverso un analisi statistica comparata allo studio dei dati riportati sul Giornale di classe della 1 elementare sez C, a.s. 1931-32, trascritti meticolosamnte dall’insegnante Fanora Gina, anch’essa originaria di Bagnoli.
Nella sezione II del registro appaiono annotate accanto al nome di ogni alunno, la paternità ed altri dati anagrafici, anche le condizioni di famiglia dove ben 16 su 42 frequentanti, tra bambini e bambine, vivevano in uno stato di estremo disagio o di assolutà povertà. Se aggiungiamo che 13 alunni, pur iscritti, in quella classe non misero mai piede poiché le loro famiglie avevano bisogno anche delle loro braccia per racimolare un piatto di minestra al giorno, riteniamo che su 55 bambini iscritti ben 29 provenissero da famiglie bagnolesi in estrema difficoltà economica.
Il 1932, l’anno in cui si spopolarono i paesi irpini della valle dell’Alto Calore.
Il grande Johnn Ford con il suo film Grapes of Warth ( versione italiana Furore, 1940) con la magistrale interpretazione di Henry Fonda, raccontò l’esperienza di migliaia di migranti economici che nel 1929 si spostarono da un capo all’altro degli Stati Uniti per sfuggire alla carestia, alla disoccupazione e ai soprusi. Dinamiche simili, nello stesso periodo, sono riscontrabili nella storia di quegli anni dei paesi irpini attraverso le rilevazioni demografiche che attestano tra il 1931 e il 1932, nella maggior parte dei paesi della valle dell’Alto Calore un rilevante calo demografico . Esso è solo apparentemente in contrasto con l’aumento della presenza di bambini in età scolare iscritti in quegli anni in paesi come Montella, Bagnoli, Cassano, (vedi nota 1 a piè pagina), ma chi conosce i meccanismi dell’emigrazione ed in particolare quella del Sud Italia, sa bene che a lasciare nei momenti di crisi il proprio paese sono stati sempre i capifamiglia, accompagnati magari dai figli in età “adulta”, mentre a casa si lasciavano mogli e figli piccoli, che in seguito avrebbero potuto raggiungerli. Bagnoli, con la sua particolare presenza di pastori ed agricoltori transumanti ebbe le sue piccole eccezioni , che come ricordavo nella mia prima parte videro anche bambini di 6 e 7 anni seguire greggi e genitori nelle migrazioni di uomini ed animali.
“…I fratelli D.P. Luigi e Giuseppe assenti perché trasferitisi a Montella, D.C. Donato, N.Francesco, T.Antonio, B .Addolorata, e le sorelle N. Michelina e N. Rosa durante il mese di dicembre sono emigrate in Terra di Lavoro …”( Giornale della classe 1° mista sez C di Bagnoli , a.s. 1931-32)
Nelle pagine di cronaca scolastica dello stesso registro troviamo riportate le difficoltà in cui questa maestra è costretta a barcamentarsi, tra le assenze per i tradizionali lavori agricoli e quelle dell’indigenza in cui versano gli alunni e le alunne e che non permettono loro di poter acquistare libri, quaderni e l’indispensabile pennino per scrivere su di essi, come anche l’impossibilità di pagare “la tassa” di lire 4 per aver diritto ad una pagella. Ad aggravare poi la situazione, quell’anno, ci si mise anche il Partito Fascista che, attraverso il Ministro dell’Educazione Nazionale (ex Min. dell’Istruzione), impose l’adozione dei libri di testo unici obbligatori per tutte le scuole elementari italiane e scritti da un a commissione costituita dal regime fascista. Libri che arrivarono nelle scuole del Sud più povero con estremo ritardo, come riporta l’insegnante Fanora Gina:
7 dicembre 1931: riunione servizio in merito ai libri di testo
2 febbraio 1932 : Ho ricevuto oggi i quaderni e le pagelle gratis per gli alunni poveri della mia classe. I libri non sono ancora arrivati.
6 febbraio 1932 Ho ricevuto i libri per gli alunni poveri.
Ma il ritardo più abissale è quello con il quale ci si decise come corpo insegnante, Patronato scolastico e dirigenti locali delle associazioni giovanili fasciste,quali la ONB (Opera Nazionale Balilla) nel distribuire un tozzo di pane agli alunni poveri, che sedevano affamati tra i banchi
25 febbraio 1932: Riunione di servizio: propaganda fascista e proposta refezione alunni poveri.
8 marzo 1932 (Decimo anno dell’Era fascista): Si è iniziata oggi la distribuzione gratuita agli scolari poveri Nella mia classe ricevono la refezione numero 6 alunni.
Se il popolo ha fame, sfamatelo con le tessere fasciste…
Molti ricercatori, ben più autorevoli del sottoscritto, mettono in luce comunque il fatto che gran parte delle insegnanti di scuola elementare, ed in particolare dei piccoli paesi del Sud, fossero per motivi anagrafici, nel periodo risalente alla Marcia su Roma , in procinto di conseguire il diploma o appena diplomate e che comunque la avessero ritenuta un avvenimento entusiasmante e rivoluzionario. Non dobbiamo quindi scandalizzarci se esse accettassero di buon grado quelle disposizioni ministeriali che invitavano a far della scuola, il pilastro della perpetuazione generazionale e dell’indottrinamento al regime dei nuovi italiani e delle nuove italiane…, così come concepito dal filosofo Gentile e poi dal ministro fascista della Cultura Ricci, ideatore della ONB.
Dai giornali di Classe dell’anno scolastico 1931-32 delle scuole elementari di Bagnoli Irpino:
23 novembre“- ciò che mi colpisce è la sporcizia che circonda i piccoli… Capelli arruffati, orecchie nere, mani sudixicie, giacche unte, mancanza assoluta del fazzoletto….inizio subito la battaglia contro la sporcizia. Accarezzo l’idea dell’uniforme (quella fascista di giovane Balilla, NdR) e mi accingo a parlarne con le madri pur sapendo gli ostacoli e dopo breve riflessione: sono costretta a cambiare idea e mi conviene iniziare subito il tesseramento.
21 dicembre – la lotta di persuasione che dobbiamo sostenere con i genitori degli alunni nei riguardi del tesseramento è quanto mai difficile. TUTTI indistintamente sono restii a pagare la quota della tessera e solo dopo una discussione agitata che si riesce nell’intento parzialmente poiché vi sono dei genitori ostinati con i quali ogni tentativo riesce infruttuoso.
Ed ancora su un altro registro rileviamo come si riuniscano delle vere e proprie task forces didattiche per organizzare la persuasione al fascismo di genitori ed alunni restii.
4 dicembre 1931 Riunione di servizio in merito alla ONB
5 dicembre 1931: ho commemorao il “Divin Balilla” entusiasmando i piccoli…Ho ragione di credere che le mie parole non siano state inutili….
21 dicembre 1931. Con l’attuale crisi economica e la disoccupazione invernale che quest’anno si fa sentire ancora più presto e più forte, non si può credere quanto lavoro e pazienza richieda da parte di noi maestre, l’iscrizione alla Opera Nazionale Balilla. …nonostante ciò spero di iscrivere la maggioranza della mia scolaresca. Sono ricorsa ed escogitato tutti i mezzi possibili…
31 genaio 1932 Dopo tanto lavoro Ho inviato oggi l’elenco deglia lunni tesserati: nel numero di 13 Balilla e 14 piccole italiane. Totale 27. Tenendo presente la disoccupazione, maggioritaria nella mia classe e tanti altri fattori , posso dirmi soddisfatta ma spero di migliorare questo risultato…
3 marzo 1932 Dietro mio invito si sono presentati stamane i genitori dei miei alunni ai quali ho parlato più di un ‘ora sui benefizi che il Fascismo apporta giornalmente con i fatti e le opere, soffermandomi sull’importanza della ONB….
La fascistizzazione della scuola
E’ sconcertante scoprire attraverso la lettura dei registri scolastici dell’epoca, il ruolo che il regime fascista impose al corpo insegnante di ogni ordine e grado, facendo sì che la scuola divenisse il veicolo di propaganda più subdola presso le giovani generazioni in via di formazione.Dopo la riforma Gentile del 1923, Il 25 marzo 1927 l’allora ministro dell’istruzione Pietro Fedele dichiarava di voler “fascistizzare la scuola”, educando la gioventù a “comprendere il fascismo” e a partecipare attivamente alla rivoluzione fascista”. Affinchè il controllo sulla vita giovanile fosse totalitario, dopo qualche anno il Ministero della Pubblica Istruzione fu ribattezzato Ministero dell’Educazione nazionale, ed il relativo controllo dell’Opera nazionale Balilla.
Nel febbraio del 1929 veniva imposto ai maestri elementari il giuramento di fedeltà al regime fascista, obbligo esteso poi anche agli insegnanti di scuole medie ed università Nel novembre 1934 si stabiliva l’obbligo dell’uso della divisa per gli insegnanti nelle cerimonie pubbliche e soprattutto a livello locale, agli insegnanti elementari, fu imposto di esser gli animatori ed il fulcro delle attività delle organizzazioni giovanili del regime dentro e fuori la scuola. (la vita scolastica nel regime fascista , http://www.storia900bivc.it/pagine/breia/breia1f.html)
Fu grazie a questo efficace lavaggio dei cervelli infantili che quegli stessi ragazzi, dieci anni dopo, andarono a morire nei deserti africani o nelle gelide pianure della Russia, senz’acqua e con scarpe di cartone, ma senza però mai mettere in dubbio il pensiero del Duce.Dovette giungere l’8 settembre per poter far cadere quella monolitica certezza ed accorgersi come il Fascismo avesse rubato loro anche l’infanzia.
L’iscrizione alla Gioventù Italiana del Littorio è stata totalitaria…
E ‘ un amara constatazione quella che facciamo rilevando che , se nel 1931 vi fu ancora una buona percentuale di famiglie bagnolesi che rifiutarono di far iscrivere i loro figli tra i Giovani Balilla, 10 anni dopo in piena guerra, l’adesione fu ferreamente imposta come riportato sul registro di classe della quinta elementare di Bagnoli Irpino, a-s 1940-41 dal maestro, professor Rodolfo Domenico Cione nell ‘apposita sezione dedicata al tesseramento alle organizzazioni giovanili fasciste: “…il tesseramento è stato totalitario sin dalla loro iscrizione ..”.
Dietro questo dato che sembrerebbe un trionfo del Regime fascista giunto alla soglia del ventennio, c’è un’altra realtà che ci consegna un altro registro di quinta, del successivo anno scolastico 1941-42 dove, nel prospetto relativo al piccolo bagnolese N. Salvatore , nato nel 1928, figlio di Domenico e P.Concetta, accanto alla voce “assente agli esami” troviamo una motivazione emblematica: “ritiratosi il 26 gennaio 1942 XX E.F.poiché privo di indumenti e di calzature” . Il piccolo Salvatore, figlio quasi sicuramente di un pastore di capre è il simbolo di quell’italia povera e stracciona che, spinta dalla follia di un Mussolini in vena di condottiero romano faceva la guerra ad altra povera gente , pastori ed agricoltori anch’essi, sui monti della Grecia o nelle pianure della Russia.
Ma di questo ne parleremo in maniera più particolareggiata nella terza parte di questo lavoro.
Antonio Camuso
Archivio Storico Benedetto Petrone
Fine seconda parte
(da Fuori dalla Rete, Aprile 2018, anno XII, n. 2)
Nota 1 a piè pagina: Il rilevamento storico statistico di Bagnoli Irpino, Montella e Cassano Irpino vede questi paesi decrescere la loro popolazione in numero rilevante nel decennio tra il 1921 e il 1931 con questi dati : Bagnoli Irpino da 4000 abitanti a 3400, Montella da 8000 a 7250, Cassano irpino da 1800 a 1600.
DOCUMENTI STORICI