I motori sono già scaldati a Bagnoli Irpino e nel mezzo della fase commissariale si guarda naturalmente alle prossime elezioni amministrative. Marilena Vivolo sarà di nuovo in campo, correrà ancora una volta per provare ad indossare la fascia tricolore dopo aver perso la partita del 2018 per un pugno di voti: quattordici per la precisione.
La candidatura è stata annunciata direttamente dai vertici regionali del Nuovo Psi, il movimento dei LiberalSocialisti del garofano rosso. Il responsabile regionale e vice segretario nazionale, Gennaro Salvatore, e il responsabile organizzazione Antonino Di Trapani, hanno infatti incontrato nei giorni scorsi i responsabili provinciali della Campania. Tra questi proprio la Vivolo.
«Faremo – dice Salvatore – liste di partito dove possibile, garantiremo presenza in ogni elezione. Lavoreremo per un centrodestra unito e aperto al mondo riformista e liberale. A Bagnoli Irpino candideremo la Vivolo a sindaco».
Dalla nota si evince come la candidata in pectore, da sempre vicina a Stefano Caldoro e con esperienza di campagna elettorale pure nelle regionali, dovrà lavorare per riunire una coalizione nel segno del centrodestra. Magari anche civica, ma con una connotazione politica chiara e precisa.
A Bagnoli Irpino l’appuntamento alle urne sarà ovviamente molto sentito di sicuro interesse sovra-comunale. Il gruppo di centrosinistra si è frantumato alla fine dello scorso aprile, sancendo in netto anticipo la fine del mandato di Teresa Di Capua. Ma fondamentalmente quella squadra non è mai stata unita. A pochi mesi dal voto del 2018 aveva già perso l’appoggio di un pezzo importante della maggioranza come Giuseppina Di Crescenzo. La definitiva rottura interna tra la Di Capua e i consiglieri Ferrante, Di Capua (Michela) e Varricchio è storia più recente ma i dissapori erano nell’aria da tempo.
Allora sarà interessante come si muoveranno Pd e demitiani, anche se al momento non si registrano mosse decisive. Sono due gruppi che difficilmente potranno ritrovarsi insieme ancora una volta.
Più dinamismo sul fronte puramente civico. Buona parte della campagna elettorale verterà sulle seggiovie del Laceno e sul turismo, c’è da scommetterci. E allora una possibile figura da tenere d’occhio è quella di Gerardo Stabile, albergatore sull’altopiano e presidente di Federalberghi Avellino. Il suo nome era circolato all’indomani del commissariamento. Ad oggi la volontà di partecipare attivamente alle elezioni, per Stabile, è ancora in piedi.
Il Mattino (Giulio D’Andrea)