Vivolo: serve un’amministrazione del fare. Di Capua: parlare di programmi e di idee.
Una sfida certamente intrigante, quanto inedita, quella che vede opposte a Bagnoli Irpino le due donne candidate alla fascia tricolore, Marilena Vivolo e Teresa Di Capua.
Oltre all’ormai discussa e complessa questione relativa agli impianti di risalita del Laceno, sono numerose le tematiche che le due compagini “in rosa” (“Ora si deve – con Marilena Vivolo – Bagnoli Libera” e “Progetto per Bagnoli”) stanno affrontando in questi giorni di campagna elettorale che prevedono la scadenza del 10 giugno.
Comunque vada il Comune di Bagnoli Irpino avrà un nuovo primo cittadino, dopo i cinque anni di amministrazione targata Filippo Nigro.
«Abbiamo un patrimonio da far invidia a qualunque comune dell’Irpinia – ha sottolineato la Vivolo nel corso della presentazione della sua lista, la numero 2 -. Conosciamo i nostri punti di forza e le nostre debolezze, dobbiamo agire nella giusta direzione, lontani da vecchie liturgie. Bagnoli ha bisogno di un sindaco del fare e non degli annunci, di una Giunta coesa ed operativa e di un’Amministrazione forte e all’avanguardia. Ognuno di noi deve fare qualcosa per rendere questa Bagnoli “libera”».
All’interno del programma della Vivolo grande attenzione viene, inoltre, dedicata a giovani e bambini, oltre alla questione dello spopolamento ed a quella lavorativa.
Temi in parte comuni, anche alla lista numero 1 capitanata dalla Di Capua, la quale ha preferito suddividere la propri campagna elettorale in dieci incontri pubblici (partiti lo scorso 25 maggio), ognuno riservato ad una particolare e precisa questione. Politiche sociali, turismo, ambiente, urbanistica, questi alcuni dei punti chiave trattati all’interno dei confronti monotematici proposti da “Progetto per Bagnoli”, a cui si aggiungo le questioni relative alla riqualificazione ed alla tutela delle aree naturali della zona, uniti alla promozione dell’agricoltura e dei prodotti del territorio bagnolese.
«In politica – aveva chiosato la candidata sindaco Di Capua alle nostre colonne – è necessari, prima di tutto, parlare di programmi e di idee: il resta conta poco».