Dimissioni in blocco di sette consiglieri su dodici, ora interviene il prefetto.
Divisione insanabile tra demitiani e petracchiani, a rischio la gestione seggiovie
Poco meno di tre anni, questo il periodo del governo cittadino della sindaca Teresa Anna Di Capua che decade a causa delle dimissioni di sette consiglieri comunali su dodici. La firma che sfiducia la sindaca è stata apposta da: Pellegrino Ferrante, Michela Di Capua, Maria Varricchio, usciti dalla giunta, il primo per revoca le altre per scelta. E ancora: Maria Vivolo, Giuseppina Di Crescenzo, Domenico Frasca e Roberto Vivolo.
Ed è proprio la capogruppo Vivolo ad essere stata buona profeta. “Avevo capito dall’inizio che questo connubio non avrebbe prodotto risultati buoni. Erano e sono troppo diversi e al momento delle decisioni importanti si sono divisi. Devo dire che non è una buona pagina per Bagnoli, ma come si erano sviluppate le cose non potevano andare avanti. Non è stato uno spettacolo bello. Noi come minoranza abbiamo fatto il nostro dovere”. E sul futuro non si sbilancia. “Una eventuale alleanza con chi ha lasciato la maggioranza non è ora all’ordine del giorno. Nel senso che non ci abbiamo nemmeno pensato. Il nostro gruppo è coeso, ci sarà una lista. Siamo persone libere. Ribadisco però che non mi ero sbagliata sulla oro formazione, sarebbe stata meglio un’amministrazione efficiente
Il Quotidiano del Sud del 27.04.2021
La giunta Di Capua arriva a fine corsa
Dissidenti e opposizione firmano le dimissioni dal consiglio dopo lo strappo che aveva portato alla rimozione del vicesindaco
Il mandato di Teresa Di Capua e della sua maggioranza dura meno di tre anni. Termina con una guerra tra fascia tricolore e assessori, guerra in cui l’opposizione si unisce a questi ultimi: prima le firme della sfiducia dal notaio, ieri mattina la consegna del documento in Comune. Sette su dodici si dimettono, il consiglio comunale non esiste più. Adesso la parola passa al prefetto Paola Spena, che una volta preso atto delle carte dovrà nominare un commissario straordinario che traghetterà Bagnoli Irpino fino al prossimo appuntamento elettorale.
Per ricostruire i passaggi della crisi bisogna tornare indietro. Ma c’è un elemento più attuale per Bagnoli e per l’intera provincia. Riguarda, naturalmente, il progetto di dodici milioni di euro per gli impianti sciistici del Laceno. Dopo anni di “stop and go” subirà l’ennesimo ritardo? L’interrogativo non è di poco conto. Al momento si sa che la settimana scorsa, proprio in concomitanza con l’inizio dell’ultima crisi in Municipio, è stato approvato in giunta il protocollo d’intesa tra Comune, Regione Campania e Acamir (Agenzia campana per la mobilità). Il documento, stando a quanto detto dalla stessa Sindaca dovrebbe essere ratificato in Regione alla prima data utile e la procedura per l’avvio della gara d’appalto partirebbe comunque a prescindere dalla presenza di un sindaco o di un commissario. Condizionale d’obbligo in attesa dell’atto della Regione, ma tutto si saprà prestissimo.
La crisi. Nell’esperienza amministrativa di Teresa di Capua, iniziata alle elezioni amministrative del 2018 con un successo al fotofinish per una manciata di voti, si manifesta una crepa dopo poco con l’uscita dalla maggioranza della consigliera Giuseppina Di Crescenzo. Ma in realtà in almeno un paio di periodi i rapporti della fascia tricolore con parte della maggioranza si fanno difficili. Riunioni di giunta o consigli comunali semi-deserti non sono rari. Rapporti complicati con Rino Ferrante, tra l’altro assessore al turismo, Michela Di Capua e Maria Varricchio. Nei confronti delle opposizioni si arriva anche alla querela per diffamazione. Insomma, esperienza all’insegna dello scontro. Il 2020 si chiude con la fuoriuscita di un tecnico comunale, fuoriuscita che può rallentare l’iter per le seggiovie. Gli impianti sono il tema ricorrente del mandato Di Capua (e anche dei precedenti sindaci in verità). Allora si cerca di stringere in questi mesi con la Regione perché questa assista il Comune nella progettazione esecutiva e nella predisposizione della gara d’appalto. Cosa che viene formalizzata in buona sostanza giovedì scorso, nello stesso giorno in cui il Vicesindaco Ferrante viene defenestrato. Intanto Michela Di Capua (nominata nuova vice) e l’assessora Varricchio rifiutano gli incarichi e solidarizzano con Ferrante, I tre avevano già formato un gruppo indipendente in consiglio comunale. In questo contesto l’azione delle opposizioni e degli ex di maggioranza si incrociano fino al tavolo del notaio Paolo Criscuoli. Alla loro iniziativa si associa pure Margherita Dell’Angelo. “La mia assenza da Bagnoli ha impedito che potessi materialmente sottoscrivere il documento, che, tuttavia, ho approvato e che idealmente contiene anche la mia firma”. dice ieri.
Le dimissioni in blocco sono state firmate da Maria Varricchio, Michela Di Capua, e Rino Ferrante. E dai quattro consiglieri di Minoranza: Maria Vivolo, Giuseppina Di Crescenzo, Domenico Frasca e Roberto Vivolo
Il Mattino del 27.04.2021 (Giulio D’Andrea)
In 7 sfiduciano Di Capua, a Bagnoli commissario in arrivo
Arriva al capolinea l’amministrazione comunale diBagnoli Irpino. In sette hanno depositato dal notaio Paolo Criscuoli le loro dimissioni da consiglieri comunali. Si tratta dei 3 esponenti di maggioranza dissidenti (Rino Ferrante, Maria Varricchio e Michela Di Capua).
E hanno firmato anche le voci delle opposizioni. Quindi Maria Vivolo, avversaria alle elezioni del 2018. Giuseppina Di Crescenzo, ex della maggioranza. E ancora Domenico Frasca e Roberto Vivolo.
La sindaca Teresa Di Capua aveva tirato dritto dopo il rimpasto di Giunta non accettato da due assessori (Varricchio e Di Capua Michela). Adesso però il consiglio comunale di Bagnoli è sciolto e si attendono le disposizioni del Prefetto per la nomina del commissario. L’interrogativo più grande riguarda il progetto di 12 milioni per le seggiovie. Potrà essere co-gestito anche da un funzionario prefettizio o subira’ altri ritardi?
IL QUOTIDIANO DEL SUD del 27.4.2021
IL MATTINO del 28.4.2021