Il digitale oggi può essere concepito come uno strumento creativo nella nostra realtà. Ovviamente è fondamentale educare la nuova generazione ad una Media Education, ovvero la capacità di utilizzare opportunamente i mezzi di comunicazione di massa, nonchè alfabetizzare i soggetti verso le nuove tecnologie, facendo conoscere i vantaggi e le potenzialità. Educatori e genitori si trovano davanti ad una sfida educativa: essere pratici delle tecnologie e dell’utilizzo del device, per poter accompagnare bambini e ragazzi nell’educazione al digitale, ai valori umani di integrità, rispetto, empatia e prudenza. Sono questi insegnamenti che permettono l’uso sapiente e responsabile della tecnologia. L’educazione digitale è una sorta di educazione civica che tiene conto della più grande rivoluzione che l’umanità ha vissuto negli ultimi decenni: Internet. Proprio per questo è necessario una “guida” alla “digitalizzazione” da mettere in atto, per scongiurare comportamenti rischiosi: dipendenza tecnologica, cyberbullismo a adescamento online.
I benefici dell’utilizzo di questi dispositivi dipendono senz’altro dall’età in cui avvengono i primi approcci, e dalle modalità con cui vengono gestiti. In ambito educativo, il digitale, dovrebbe essere visto come uno strumento in cui il bambino possa diventare co-costruttore del proprio apprendimento, in base al proprio bisogno e ai propri stili di acquisizione. Come oggetto possiamo far riferimento al Tablet, utilizzato per vedere le immagini, instaurando così una sorta di triangolazione tra bambino e adulto. In particolare, bisogna favorire una funzione quasi creativa, referenziale, poietica dell’immagine, così che il bambino possa acquisire competenze di lettura e scrittura di testi visivi, soprattutto in un ambiente scolastico. Ma… non possiamo limitarci alla sola analisi delle tecnologie. Dunque, i rischi possono essere molteplici. Infatti, è noto come nei primi anni di vita il cervello del bambino è estremamente plastico e lo sviluppo neuronale risente di tutte le informazioni ambientali, sia benefiche che nocive, a cui il bambino viene esposto. Non si può quindi prescindere solo dalle tecnologie, bensì è necessario educarli spesso ad un uso consapevole, che spesso, in quanto “NATIVI”, non sono altro che i nostri intermediari con la tecnologia.
Bisogna accompagnarli, ma soprattutto, responsabilizzarli attraverso attività che stimolino interesse e curiosità verso l’utilizzo del digitale. Educazione che deve essere rivolta sia ai genitori e agli educatori, e conseguentemente ai più piccoli, per quanto riguarda abilità cognitive, emotive dell’esistenza digitale.
Jasmine Dell’Angelo