Alla ricerca del servizio perduto. I sindaci dei piccoli centri rimasti senza sportelli bancari lanciano un S.0.S, provano a chiamare le banche di credito cooperativo locali nella speranza di poter riavere una filiale. Tra i tanti comuni abbandonati dalle banche ce n’è uno in Alta Irpinia che sicuramente rappresenta un paradosso, stiamo parlando di Bagnoli Irpino, centro turistico che sta puntando sul grande rilancio con il nuovo impianto sciistico sul Laceno. E si tenga anche conto del fatto che il tessuto socio produttivo bagnolese è sicuramente molto più forte di tante altre realtà del terri–torio. Eppure, la Bper qualche mese fa ha chiuso, “senza se e senza ma”. «Bagnoli non può restare senza uno sportello bancario, è controsenso considerati gli investimenti che si stanno mettendo in campo, pertanto ci siamo subito attivati contattando una BCC – riferisce la vicesindaco Grazia Maria Lepore – speriamo di risolvere in tempi strettissimi, non possiamo permetterci di attendere un anno».
«A Guardia dei Lombardi 1560 abitanti residenti la Bper ci ha abbandonato già da qualche anno, con ripercussioni negative sulla comunità – dice il sindaco Francesco Siconolfi – sono un agronomo, mi occupo di pratiche nel settore agricolo, quindi ho vissuto il disagio degli operatori alle prese con le procedure bancarie per ottenere i finanziamenti, costretti a fare i chilometri, ad andare fuori paese, si consideri anche il fatto che molti di loro abitano nelle contrade rurali.
Noi però non ci rassegniamo, stiamo cercando di contattare altri istituti di credito, abbiamo avuto da qualche banca di credito cooperativo delle risposte positive, attendiamo l’evolversi della situazione con moderata fiducia. Anche come comune abbiamole nostre difficoltà, è vero che adesso si può procedere on line bypassando l’agenzia, ma alcune operazioni vanno effettuate ancora allo sportello».
Da Guardia a Sant’Angelo dei Lombardi il tragitto è breve, il destino bancario comune. Dopo l’onta di aver perso vari uffici ed il tribunale, si è visto depauperare nel giro di poco tempo di due istituti di credito, prima ha abbandonato il campo l’ex Banco di Napoli, e in questi giorni la Bper.
«Purtroppo, i grandi gruppi bancari alla luce dei flussi economici inseguono scalate che noi nei piccoli comuni non possiamo conoscere – commenta con rassegnazione il sindaco, Marco Marandino, è un servizio di prossimità andrebbe conservato, garantito, non dovrebbe sottostare solo a logiche di mercato, non può essere solo affarismo. Ci stiamo adoperando per avere di nuovo un servizio bancario, abbiamo inviato delle richieste sia alla banca di credito cooperativo di Buccino e comuni cilentani e sia alla BCC di Serino. Confidiamo in una risposta positiva».
Da Sant’Angelo a Teora, il primo cittadino Pasquale Chirico ammette di essere scettico: «Mi sono insediato da poco più di un anno, ho chiesto a diversi istituti di credito di aprire uno sportello, sto ancora aspettando un riscontro. Posso dire però che la prima impressione ed anche la prima risposta è stata “I costi sono troppo alti, le faremo sapere”».
Tutt’altra storia negli anni ’90. «A Teora – ricorda il sindaco Pasquale Chirico, non c’era mai stata una banca, fu costituita grazie ad un azionariato popolare una cassa di credito cooperativo, dopo varie trasformazioni fu assorbita dalla banca Popolare di Bari. Già agli inizi del 2000 l’agenzia fu spostata a Lioni in quanto i più importanti correntisti erano di Lioni».
Paola De Stasio – Il Mattino 19.04.2023