A tutti i corpi che giacciono inermi e in un periodo storico così delicato richiedono maggiore premura nell’essere coperti. A quelli che vorrebbero rimanere senza paure e cercare di esistere, ma secondo presupposti sempre nuovi. Alla gentilezza, naturale ma desueta. Al modo di rivolgersi, ritrovarsi, comprendersi. Alla capacità di sentire e di essere di per sé al di là dei limiti, posti o autoimposti. A tutto ciò che serve per connettersi agli altri e a dare senso alla vita. Buona Pasqua.
Antonia Preziuso