Il 2022 è un anno particolare per il mercato energetico, le limitazioni di approvvigionamento di gas dalla Russia, a seguito delle sanzioni imposte dall’ Unione Europea per il conflitto in Ucraina, e altri fattori ne stanno condizionando il rifornimento e i prezzi di acquisto. L’Italia, dal canto suo cerca di stoccare quante più riserve possibili in vista dell’inverno.
Ad illustrare ai microfoni Rai, (il servizio è stato mandato in onda all’interno del TG1 e del TG3 Lombardia), le strategie della Snam (acronimo di Società Nazionale Metanodotti) è il bagnolese Antonio Nigro, Ingegnere e Responsabile Impianti di Stogit, società controllata dal gruppo Snam.
“Ad oggi abbiamo raggiunto un riempimento degli stoccaggi pari a oltre il 70%. Il nostro obiettivo è di arrivare al 90% alla fine della campagna di iniezione che termina a fine ottobre e prima dell’inizio della campagna invernale di erogazione. Quest’anno per le particolari condizioni di mercato ci siamo visti costretti a effettuare direttamente noi gli acquisti per poter garantire il riempimento pari al 90%”
Attualmente, avendo come riferimento le cifre fornite dal ministero dello Sviluppo economico, in Italia si estrarrebbero 3,34 miliardi di metri cubi di gas naturale, a fronte di un consumo complessivo di 76,1 miliardi di metri cubi (dato del 2021). I giacimenti attualmente attivi sono 1.298. In realtà quelli che vengono realmente utilizzati con continuità sono 514, altri 752 sono attivi solo sulla carta. I restanti 32 sono pozzi di controllo e manutenzione.
Gli impianti di stoccaggio in esercizio oggi in Italia permettono di contenere di circa 14.000 milioni di metri cubi di gas e come afferma Antonio Nigro, “Sono dei giacimenti in cui era presente del gas naturalmente, questo gas è stato erogato nel corso degli anni, dopodiché a seguito di tutta una serie di verifiche che era possibile convertire il giacimento allo stoccaggio”.
Redazione PT39
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(TG3 LOMBARDIA)