Ad ottobre diminuisce la produzione della frutta in generale e sulle castagne in Irpinia prevale la cautela, anche se la quantità e la qualità non sembrano eccezionali.
Un 2021 al di sotto delle aspettative per il comparto castanicolo. Diminuisce sensibilmente la produzione di castagne. Al cinipide si aggiunge un’annata anomala dal punto di vista meteorologico, con un inverno con temperature sopra le medie stagionali, con il gelo in primavera e un’estate siccitosa.
L’andamento climatico anomalo ha ulteriormente danneggiato la produzione delle castagne. La Coldiretti in occasione del Macfrut di Rimini, il più grande salone ortofrutticolo del made in Italy, ha stimato per il 2021, una diminuzione della produzione della frutta in generale pari al 27%.
Dopo un 2020 in positivo e che lasciava ben sperare per il comparto castanicolo irpino, il 2021 sottotono va ad aggravare ulteriormente la situazione di un settore da anni sull’orlo del tracollo. “Con l’avvento del cinipide – dichiara Marco Picariello co-titolare della Castagne Cappetta di Bagnoli Irpino- lo stato di salute del comparto è cambiato in modo negativo, creando immensi danni all’economia locale e non solo. A tutto ciò si aggiunge l’allontanamento, il disinteresse il mancato dinamismo di molti operatori dovuto alle irrisorie produzioni che gran parte delle volte non riesce a coprire nemmeno i costi di gestione. A parte il raccolto 2020, gli anni precedenti hanno segnato un terribile rallentamento nello sviluppo del comparto sotto l’aspetto degli investimenti. È un comparto in bilico, subisce continuamente attacchi fitopatologici e con un clima instabile che influisce sul ciclo produttivo del castagno, costituiscono una combinazione che produttori e trasformatori possono far ben poco. Per quanto riguarda la produzione 2021 è ancora presto per fare bilanci, almeno nell’area di Bagnoli Irpino, ci sono zone dove la presenza dei ricci è consistente in altre zone invece a farla da padrone sono le galle del cinipide. Volendo fare una previsione credo che la produzione di castagne si attesterà leggermente al di sotto di quella dello scorso anno. Anche in futuro ad influire sul raccolto saranno l’andamento climatico e il cinipide. Questi due fattori ci impediscono di prevedere un raccolto anche poche settimane prima.”
Cauto ma allo stesso tempo ottimista Paolo Marinari castanicoltore montellese. “Purtroppo alla luce dei recenti e continui cambiamenti climatici è difficile fare una prospettiva, la stagione tardiva non ci permette di fare ad oggi alcun bilancio, credo che la produzione sarà leggermente inferiore a quella dello scorso anno e che la pezzatura leggermente più piccola a differenza del 2020, come dimostrano le prime castagne oggi al suolo. A crescere, sempre in base a ciò che ad oggi è stato raccolto, è la percentuale delle bacate. Rimango, nonostante tutto, ottimista- prosegue Marinari – perché da sempre la castagna è stata una fonte di sostentamento per i nostri genitori e per i nostri avi e non vedo il motivo per cui non dovrebbe essere per noi giovani. Credo nella ripresa di questa filiera, anche perché essendo la castagna un frutto privo di glutine, qualora si ritorni alle produzioni di una volta, può essere sfruttata ulteriormente per la realizzazione di nuovi prodotti che possano entrare anche in settori alimentari di nicchia”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche gli altri produttori e castanicoltori dell’area dell’Alta Valle del Calore, che non si sbilanciano in previsioni vista la poca quantità di castagne attualmente al suolo. Ufficiale invece l’annullamento di entrambe le manifestazioni in programma tra fine ottobre e inizio novembre a Bagnoli Irpino e Montella.
Riguardo alla mostra Mercato del tartufo Nero di Bagnoli, l’ufficialità è arrivata nelle scorse ore. La Pro Loco Bagnoli Laceno, attraverso il suo presidente Francesco Pennetti ha provato a studiare diverse soluzioni, per realizzare l’evento, anche in concerto, prima con il commissario prefettizio, e poi nell’ultima settimana con il neo Sindaco Filippo Nigro. Il manifesto affisso all’ingresso del paese ad inizio ottobre è stato più che altro una provocazione per provare ad accelerare i tempi, ma vista la portata dell’evento, la situazione epidemiologica e i tempi ristretti la decisone è stata di annullare l’evento.
Stesso discorso per la Sagra della castagna IGP di Montella, dove, nei giorni scorsi, l’amministrazione Buonopane, attraverso un avviso pubblico alla cittadinanza ha deciso di non procede all’organizzazione dell’evento. L’appuntamento per tutti è per l’autunno del 2022 con l’auspicio che tutto sia finalmente finito e che si ritorni alla normalità.
Giulio Tammaro (Tusinatinitaly.it)