Castagne in Irpinia, tutte le premesse per una buona annata

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Castagni carichi di ricci e in buona salute, il cinipide che in alcune aree sembra essersi ridimensionato rispetto agli scorsi anni, insomma la stagione castanicola 2022 sembra avere tutte le carte in regola per essere un’ottima annata.

Molto, ovviamente, dipenderà dal meteo delle prossime settimane, ma va anche considerato chei castagneti secolari dell’Alta Valle del Calore, sanno reagire meglio di altre piante alle situazioni di difficoltà.  Ed è proprio in virtù di questa particolare attitudine del castagno a reagire meglio ai fenomeni metereologici estremi, che i castanicoltori irpini sono relativamente ottimisti sulla prossima stagione.

“Al momento la situazione dei nostri castagneti lascia ben sperare in un buon raccolto – afferma Paolo Marinari, castanicoltore Montellese – se non pari ma almeno molto vicina alla produzione pre-cinipide. Nei miei castagneti, quest’anno ho notato una scarsa presenza di calle da cinipide ma comunque bisogna vedere se all’interno di esse vi era cinipide o torymus. Speriamo di fare una buona produzione, in modo da dare boccata di ossigeno a tutto il comparto castanicolo che oramai è in ginocchio a causa di questa crisi. Purtroppo, bisogna sperare in un clima idoneo alla crescita e sviluppo dei ricci e delle castagne, in quanto la causa della mancata produzione almeno degli ultimi tre anni è stata dovuta al clima che oramai è totalmente cambiato. Possiamo avere i castagni ricoperti di ricci fino a metà settembre e poi 4-5 giorni di vento freddo fa cadere tutto giù senza farci produrre nulla. Per ora, quindi, le cose sembrano andate avanti nel verso giusto, speriamo che settembre non ci riservi delle spiacevoli sorprese”.

Più cauto Marco Picariello, titolare insieme al fratello Vincenzo dell’azienda Castagne Cappetta di Bagnoli Irpino. “Al momento le prospettive per una buona annata ci sono tutte però le incognite sono ancora tante. Il cinipide è un parassita imprevedibile, ci rende incapaci di prevedere un raccolto fino a poche settimane prima. Sicuramente continuerà a remarci contro anche nei prossimi anni e la sua presenza sui castagni influirà sempre sul raccolto, a volte più a volte meno, ma questo dipenderà dall’andamento climatico. Negli ultimi anni i fenomeni atmosferici hanno condizionato la produzione di castagne. Quello del clima è un problema con cui dovremo. A tutto questo dobbiamo aggiungere gli attacchi fitopatologici che fanno marcire il prodotto. A questa combinazione di fattori: marciume, cinipide e clima, i produttori e trasformatori possono far ben poco. Ci auguriamo quanto prima una pronta guarigione dei nostri castagni per poter ripartire”.

A fronte di tutte queste insidie per il comparto castanicolo si aggiunge l’allontanamento, il disinteressamento e il mancato dinamismo di molti operatori dovuto alle irrisorie produzioni che gran parte delle volte non si riesce a coprire nemmeno i costi di gestione.

Nonostante la crisi del settore, però, i comuni dell’Alta valle del Calore restano leader in Italia per la produzione di castagne, producendo da sole circa il 50% del prodotto nazionale. Le aziende agricole impegnate oggi nel settore e quelle dedite alla trasformazione del prodotto costituiscono il principale polo europeo della lavorazione industriale dei frutti di castagna. Quello economico però non è l’unico aspetto ad essere interessato dalla crisi. I castagneti hanno da sempre svolto un importante ruolo di salvaguardia ambientale. La castagna, al contempo, è un prodotto unico, una delle eccellenze, insieme al tartufo, di questo territorio, oltre ad essere una tradizione secolare tramandata da generazione in generazione.

La buona notizia in questo fine estate 2022 è che il prossimo autunno, dopo due anni di stop dovuti alla pandemia, ritorneranno le rinomate sagre della castagna di Montella e Cassano Irpino e la Mostra Mercato del tartufo Nero di Bagnoli. Tutto sarà concentrato in 15 giorni, Inizierà come di consueto Bagnoli con gli ultimi due week end  (21-22-23, 28-29-30 ottobre 2022) dedicati all’oro nero, e ai prodotti tipici locali, seguirà Montella con la sua kermesse dedicata alla castagna Igp dal 31 ottobre al 6 novembre 2022. In mezzo la più “antica” sagra della castagna irpina, ovvero quella di Cassano che giunge alla sua 44° edizione.

Tutto lascia ben sperare, non ci resta quindi che aspettare l’arrivo dell’autunno.

 Giulio Tammaro

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