La stagione estiva 2020 volge al termine. Ricordiamo che l’entrata dell’ autunno cade il 21 settembre, quella meteorologica il 1°settembre. A tal proposito abbiamo incontrato il sig. Michele Gatta per capire l’andamento meteorologico dei prossimi mesi. Ricordiamo che il sig. Gatta da tanti anni studia la materia meteo-climatica e fornisce aggiornamenti “on-line” sul proprio profilo “Facebook” e sul sito dell’associazione PT39.
Sig. Gatta, ci spiega come è nata la sua passione per la meteorologia?
Tutto è legato al fenomeno della nevicata. Da piccolo trovavo nei fiocchi di neve una emozione indescrivibile. Ne ero davvero affascinato. In tal senso conservo con affetto un episodio particolare. Frequentavo la seconda elementare e una mattina, in pieno inverno, mia madre venne convocata dalla maestra Marinelli la quale voleva sapere perché guardavo fuori dalla finestra. La scuola si trovava in via Gramsci. Mia madre le spiegò che tale mia distrazione era dovuta all’attrazione che provavo nel vedere cadere i fiocchi di neve. La maestra, sorpresa, reagì con un compiacente sorriso. Sto parlando di oltre 55 anni fa…
Quando ha deciso di approfondire la passione per la meteorologia?
Nel 2012 quando si verificò la lunga fase nevosa del mese di febbraio. Da allora ho attivato un interesse scientifico per una materia che mi incuriosiva sempre di più. Lo studio continuo mi ha consentito di ampliarne la conoscenza.
La sua esperienza le ha permesso di organizzare alcune conferenze su questa tematica.
E’ stato l’apice di una fase molto costruttiva e gratificante. Il 12 marzo 2016 ho partecipato ad una interessante manifestazione meteorologica organizzata a Pescara da un noto forum meteorologico. Nell’occasione ho avuto la fortuna di instaurare un costante e proficuo lavoro professionale con il direttore Giorgio Di Francesco. Grazie alla sua disponibilità, e alla sua eccelsa conoscenza della materia meteo-climatica, ho organizzato due convegni a Bagnoli Irpino nel mese di settembre del 2017 e nel mese di novembre del 2018. La sua partecipazione, in entrambe le conferenze, ha arricchito la manifestazione. Da quel momento è cambiato tutto. Il riconoscimento di un’attività svolta a livello amatoriale è sfociata in un impegno più serio che vedeva, e vede a tutt’oggi, tanta gente seguire le mie rubriche meteorologiche.
A questo punto ci deve “regalare” qualche previsione per i prossimi mesi. La gente si aspetta di vivere ancora un pò di estate e soprattutto attende anche un pò di pioggia. Ricordiamo che lei ci aveva anticipato una estate diversa da quella dell’anno scorso: così è stato. Cosa dobbiamo attenderci?
La mia previsione riguardante la stagione estiva 2020 evidenziava fasi di caldo intervallati da periodi più freschi e piovosi. La stessa scaturiva da approfondite valutazioni che venivano prospettate da vari elementi climatici che si sono rivelati esatti. Cosa aspettarci nei prossimi mesi? Qualche fase di caldo è ancora possibile. Magari dopo la prima decade del mese di settembre che si annuncia a tratti instabile. Ma l’aspetto più interessante – che voglio segnalare – è come potrebbe svilupparsi la stagione autunnale.
Una stagione analoga a quelle precedenti?
Ad oggi posso dire che si sono create alcune condizioni che non portano a dare una risposta affermativa. Potremmo, invece, trovarci davanti a fasi del tempo davvero sorprendenti.
Sorprendenti? Può essere più specifico?
Da diversi mesi si è notato su scala planetaria delle anomalie termiche positive sulle zone artiche. Contemporaneamente le acque del Pacifico, a ridosso dell’America meridionale, sono viste in notevole raffreddamento. Nello stesso tempo nel Pacifico settentrionale si intravede un “blob” caldo superficiale che potrebbe causare l’ attivazione di fasi meridiane verso il mediterraneo.
Forse stiamo parlando un po’ troppo difficile. Può essere più chiaro?
In sostanza si potrebbero creare diversi flussi freddi che dalle zone settentrionali europee si porterebbero sul mediterraneo e sulla nostra penisola.
E quindi?
Assisteremo all’arrivo sull’Italia di diverse perturbazioni. Pertanto le precipitazioni saranno frequenti in contesti termici altalenanti. Praticamente, quando l’aria fredda interesserà il mediterraneo occidentale, in Italia, soprattutto su quella del nord e sulle zone tirreniche, si attiveranno ingenti piogge, a volte anche a carattere alluvionale. Quando l’aria fredda sarà diretta verso il mediterraneo centrale o sulla penisola balcanica, si potranno creare le condizioni per vedere precoci nevicate soprattutto sulle regioni adriatiche e su quelle meridionali.
Lei si riferisce a nevicate ad alta quota?
Non solo. In qualche occasione i rilievi appenninici potrebbero vedere la neve anche a quote collinari. In pratica, mi immagino un autunno davvero “scoppiettante” a conferma di una stagione diversa da quelle degli ultimi anni. Le analisi su cui sono basati i miei studi mi permettono, ad oggi, di proporre questa probabile previsione.
Ci può accennare qualcosa sul prossimo inverno?
Adesso corriamo troppo. Qualche idea è in…”cantiere” ma è troppo presto per stendere una “proiezione”. L’inverno scorso è stato alquanto avaro di freddo e neve. Sarà diverso quest’ anno? L’ autunno sembra proprio di sì…
Con questa risposta enigmatica concludiamo l’incontro ringraziando il sig. Michele Gatta della sua cordiale disponibilità.
(da Fuori dalla Rete, Agosto 2020, anno XIV, n. 4)