C’è chi dice ….
che quando finisce un anno e ne inizia uno nuovo si assiste ad un cambiamento, quasi come se avvenisse un reset dell’anno precedente, l’abbiamo detto l’anno scorso e lo speravamo sicuramente anche quest’anno. Al countdown finale ci siamo fatti gli auguri, in video chiamata, dal vivo, come i vecchi tempi, forse, ma anche no.
Anche se non ce li facciamo questi auguri, per colpa del virus abbiamo la stessa sensazione che entriamo in qualcosa di nuovo. Nuova è sicuramente la voglia di fare e di non fare che ci classifica ogni giorno, come paese e come provincia. Una provincia che ha vissuto nella fine dell’anno appena trascorso una trasformazione, una transizione che vede, nel bene o nel male, dipende da noi, l’Alta Irpinia protagonista, con l’elezione del nuovo presidente, nonché sindaco della vicina Montella Rino Buonopane.
A quanto pare erano anni che non si puntava su un sindaco proveniente non dall’hinterland avellinese, od un sindaco di grossi centri cittadini, ma da altre zone. Quelle zone che meritano lo stesso rispetto di quelle più blasonate, sia per popolazione e sia per personaggi illustri. La Provincia ha scelto un sindaco effettivamente di partito, del Partito Democratico, con l’aiuto dei circoli territoriali, ma anche da parte di una Regione Campania che teneva, a questo punto, ad avere amministratori in un ulteriore ente che parlasse la stessa lingua di chi governa.
Possiamo esserne fieri di un rilancio del territorio intero? Direi di si. Possiamo essere fieri di una Irpinia alta che vedrà soffermare i pensieri, non solo su strade percorribili ampiamente, ma anche su quelle dove le difficoltà risiedono giorno dopo giorno. La Provincia, lo ha detto all’indomani dell’elezione, il sindaco di Montella “è un luogo di discussione”. Un luogo che serve innanzitutto conoscere e porsi degli obiettivi. Magari a qualcuno in questa provincia è sfuggito il senso di questa elezione che vede una parte vincente: Pd, Regione e centro sinistra allargato ed una parte perdente: amministratori che hanno, come al solito seguito un vate od una badessa che ancora non tira i remi in barca e cerca di stravolgere gli equilibri.
Mi verrebbe da dire che questa vittoria fa ben sperare, perché possiamo così esprimere un sentimento comune, che sia la viabilità, il trasporto pubblico, gli infiniti progetti ancora senza una fine e quant’altro. Tutti elementi che competono ad un presidente di Provincia e se il presidente di Provincia è un sindaco vicino, il dialogo resta e si manifesta ogni qual volta si vuole. Anche se è dovuto un presidente ad ascoltare tutto, oggi mi sento di dire che Bagnoli, come Montella ed altre realtà a densità abitativa minore di Avellino, Montoro e Ariano, qualche parola in più potranno dirla. Me la concederà un amico sindaco come Rino Buonopane, questa mia speranza, anche perché la transizione che è avvenuta è frutto di un dialogo con tutti e tutte. Con chi ha avuto ambizioni e chi invece ha seguito il partito, con chi era indeciso ed infine anche con chi era da un’altra parte.
Ha vinto la parte provinciale della Provincia di Avellino, quella che nelle stanze del potere, forse, è sempre entrata in punta di piedi. Ma non ci dimentichiamo che questi esperimenti, questi nuovi e buoni propositi in politica, come nella vita, ci fanno vincere. È sicuramente un esperimento, un salto nel vuoto, contro una corazzata. Composta da sindaci importanti e con una storia politica. Ma è riuscito e per il nuovo anno questo è un buon proposito, cioè quello di riuscire a dire e fare cose diverse dalla normale amministrazione. Dire e fare cose che la politica degli anni passati ha dimenticato: il rapporto con gli amministratori, la rete territoriale delle strade, il benessere di una provincia e dei giovani di questa provincia. Tutto con un sentimento comune, che fa del territorio una città di 118 comuni che hanno sicuramente ognuno problemi diversi, che però hanno anche la possibilità di essere parte di questo cambiamento. Un pensiero, questa amministrazione provinciale e lo spero, deve averla nei confronti dei giovani, dei ragazzi, di quelli che ogni anno scelgono, per una ragione più grande di tutti, che è il lavoro, di andare via ed abbandonare la propria casa.
Questo deve essere l’obiettivo di un’amministrazione provinciale e regionale, ma anche locale. Eccolo allora un buono proposito per il nuovo anno. Nel momento in cui scatta il countdown per la fine dell’anno ci siamo detti tutti cosa speriamo per il nuovo anno, fine del virus a parte, che a questo punto sembra logico ed oggettivo chiederne la fine, il prima possibile, causa anche l’aumento irresponsabile dei casi. Ma oltre, oltre a questo ci siamo soffermati a pensare come sarà il nuovo anno?
Tanti Auguri a tutti.
Giovanni Nigro
(da Fuori dalla Rete, Gennaio 2022, anno XVI, n. 1)