Diciamo NO alla lotta (pseudo)politica senza nomi e senza volti

di Mimmo Nigro

Oggi assistiamo ad un altro incredibile fenomeno di anonimato nel nostro piccolo paese: la lotta politica senza più le persone, senza i cittadini, senza nomi e volti e senza bandiere e simboli (non stiamo parlando, però, delle Sardine!) …


É diventata, ahinoi, una prassi assai diffusa e consolidata anche nel nostro piccolo paese quella della divulgazione delle cosiddette lettere anonime, pizzini o lenzuolate, fatte pervenire ai propri concittadini con apparente riservatezza e lontana da occhi indiscreti attraverso le fessure basse dei portoncini di casa, appoggiate lievemente ai tergicristalli delle autovetture e/o introdotte con circospezione nelle buche delle lettere.

Bastano in realtà poche copie del volantino e l’individuazione dei “giusti” interlocutori ed il gioco è fatto: la divulgazione del messaggio, della comunicazione, avviene poi rapidamente e su larga scala con “l’algoritmo” del passaparola e la condivisione sulle chat (whatsapp, mms, facebook, telegram…).

In passato, e anche nel presente purtroppo, l’intento dei “senza volto” era ed è soprattutto quello di denigrare con inaudita cattiveria e viltà le persone prese di mira, le loro famiglie, i loro interessi, a volte il loro ruolo istituzionale e la loro posizione pubblica. E lo si faceva, e lo si fa ancora oggi, attraverso il racconto sarcastico di pseudo-episodi e pseudo-fatti riguardante la funzione, il ruolo, la vita professionale, e soprattutto i pettegolezzi sulla vita privata del nemico di turno, con l’obiettivo di indebolirlo, logorarne e svilirne l’immagine pubblica e privata.

Oggi assistiamo ad un altro incredibile fenomeno di anonimato nel nostro piccolo paese: la lotta politica senza  più le persone, senza i cittadini, senza nomi e volti e senza bandiere e simboli (non stiamo parlando, però, delle Sardine!), dove i comunicati vengono prodotti e divulgati dietro le quinte dal Grande Fratello senza assumersi alcuna responsabilità di quanto dichiarato, fondando le proprie argomentazioni soltanto sul “si dice, mi giunge all’orecchio”.

Qualcuno, furbescamente, sta provando a sostituirsi a chi è preposto per ruolo istituzionale e per consenso popolare a rappresentare le persone, i loro disagi, le loro aspettative. Qualcuno sta pericolosamente provando a ritagliarsi uno spazio, in modo improprio e senza rischi, incuneandosi abilmente nel vuoto lasciato in questi anni dalla politica, dalle associazioni/categorie di rappresentanza e dai movimenti di opinione. È in atto un maldestro tentativo di fare battaglia politica in modo surreale, per non dire virtuale, studiato e pianificato di qualche mente un po’ perversa ed esaltata che preferisce restare, per ovvie ragioni,  nell’area di comfort del suo anonimato, da buon coniglio qual è.

Se insoddisfatti e delusi da chi dovrebbe svolgere con diligenza e responsabilità il ruolo di minoranza opposizione e controllo dell’operato di chi ci amministra, lo si può e lo si deve manifestare e denunciare senza “furbate” però. È assolutamente possibile, diremmo auspicabile, che i cittadini, anche singolarmente, possano dire la propria sulla gestione della cosa pubblica (in assenza o latitanza di istituzioni di rappresentanza), argomentare le proprie ragioni e le proprie vedute, segnalare le presunte malefatte di chi oggi ci sta amministrando, ma deve avere il coraggio, l’ardire, di farlo esponendosi in prima persona, dando la possibilità agli altri, anche e soprattutto a chi ha avuto l’onore e onere di amministrare questo paese, di avere un interlocutore al quale poi eventualmente poter legittimamente replicare nel merito.

“A T T E N Z I O N E … A T T E N Z I O N E!!!”, quindi, lo diciamo noi ai nostri concittadini. Quello che vi trovate, o vi può capitare di avere tra le mani, quel foglio A4 che qualcuno vi ha fatto pervenire, non è una denuncia politica, non è uno scoop, non è un work in progress elettorale, non è nulla di nulla. E’ semplicemente una FAKE NEWS, letteralmente tradotta una notizia spazzatura, che si connota e si caratterizza soltanto per la pochezza o mancanza di contenuti e per la presunzione, l’arroganza, di volersi sostituire, manipolandoli, ai propri concittadini e a chi li rappresenta.

“ORA SI DEVE”, e lo diciamo soprattutto a chi ha fatto di questo slogan la propria campagna elettorale, prendere le distanze e denunciare pubblicamente questa mascalzonata. Noi con questo articolo l’abbiamo fatto, aspettiamo con fiducia che anche altri lo facciano.

Mimmo Nigro

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