È come rubare le caramelle nella tasca di un bambino

di Totoruccio Fierro (ricordi)

Negli anni difficili, successivi alla seconda guerra mondiale, nelle nostre contrade imperversava la famigerata banda Nardiello che, tra le altre azioni criminose, effettuava continue rapine ai danni di chi si metteva in viaggio.

Si era negli anni cinquanta e la miseria che attanagliava, serpeggiando tra le popolazioni della nostra provincia era veramente nera!

La banda agiva di notte e la zona preferita in cui si appostavano i marioli era il tratto di strada del Malopasso, che, scendendo in forte pendenza, raggiungeva i piedi del colle attraverso una serie di paurosi e difficili tornanti.

Le macchine che affrontavano questo pericoloso calle, andando verso Avellino, erano costrette a rallentare e a muoversi quasi a passo d’uomo, propiziando così l’assalto dei furfanti!  Quante persone ci lasciarono le penne è difficile dirlo; una cosa è certa che, a causa di queste nefande scorrerie, correva sulla bocca della gente del posto questo sinistro avvertimento: “A lo Malepasso o lassi li sordi o t’infosso! “.

Oggi la tecnica delle rapine è molto più sofisticata e subdolamente sottile: essa è affidata agli occhi freddi e scrutatori di un aggeggio elettronico ( non sono certo se al momento è ancora funzionante ! ) che, posto su di un tratto dell’Ofantina, miete decine e decine di vittime tra gli inconsapevoli viaggiatori che si trovano a percorrerla, andando da Montella alla volta di Lioni o ritorno.

Sia subito ben chiaro, questo spietato rilevatore non è posto a tutela dell’utente, segnalando pericoli incombenti, dovuti a improvvisi restringimenti di carreggiata, di inerpicabili doss, di curve mozzafiato, di buche profonde, di animali in libera uscita, di sprofondamenti e sconnessioni del manto stradalei, ecc.

No, niente di tutto questo: l’autovelox dispiega inesorabilmente la sua lettura nei pressi della contrada ” Scuorzo”, ma, a parere di chi scrive, poteva essere posto in qualsiasi tratto della strada, senza nessuna differenza, tanto lo scopo del suo piazzamento è di facile intuizione! Il giorno 4 del mese di maggio di qualche anno fa, percorrevo la famigerata strada, non ricordo neanche per quale motivo, alla vertiginosa andatura di 70 chilometri l’ora, meglio di Tazio Nuvolari, più veloce di Alonso e di Vettel! Se avessi saputo della presenza del surrettizio marchingegno, sarei sceso dall’auto e guardando in giro in giro nel “contado”, avrei chiesto in prestito a qualche “contadino” buono! un asino (la ricerca però sarebbe risultata abbastanza difficile) sul quale continuare il mio cammino!

Ma l’Ofantina non è definita strada a “scorrimento veloce”? Ed è veloce l’auto che va a 70 chilometri all’ora? Non c’è acrimonia e risentimento in me per il pagamento della multa di €172,00, ma per il modo con cui mi sono stati estorti! Ma tant’ê: ormai gli asini della politica (questi ne trovi quanti ne vuoi, basta guardarti in giro!) non sanno più come fare cassa, perpetrando i furti più beceri e ignominiosi!

Prendere in flagranza uno stanco autista, forse distratto, forse ansioso di arrivare prima alla meta per qualche urgenza familiare, col caldo opprimente di Scipione, Caronte, Minosse, Ulisse che allora imperversavano, è sicuramente più grave e indecoroso dell’atto con cui si rubano le caramelle dalle tasche di un innocente e paffuto bambino…

E allora, riandando al passato, le ruberie della banda Nardiello appaiono, alla luce delle considerazioni fatte, più oneste, più accettabili, più romanticamente avvincenti! Ti toglievano il malloppo persone che si mettevano in azione, sfidando il freddo, la pioggia, il gelo, aspettando ore e ore in ansia e forse avendo anche loro un pò paura! Ma tra chi rubava e chi veniva rubato si stabiliva almeno un fuggevole, quanto elettrizzante momento di sincera empatia!

E tutto questo alla faccia dell’autovelox e dei politicanti che lo hanno voluto!

 

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