La nostalgia, ora la capiscono in molti, quella degli emigranti; invidiati se lontani, ignorati quando tornano. Si perché ritornano con valige colme di progetti inscatolati dalle speranze del proprio tempo, diverso da quello dei paesani.
L’emigrante se li aspetta a braccia aperte però spesso li ritrova più indifferenti di prima. La lontananza catalizza quello che c’era e l’emigrante si ritrova immigrato nella sua patria stessa.
Questi tempi si spera regalino specialmente entro il Natale quell’empatia che non è più una parola moderna o un sentimento nuovo; é una condizione necessaria attualmente per il bene comune e la convivenza.
Quando la parola “rispetto” diviene una disciplina naturale e non più una falsa morale.
Antonio Cortese