Dalla Rivista “Insieme Volontariamente” – Più volte su questa testata giornalistica ho spronato i giovani come me ad intraprendere un’esperienza all’estero approfittando delle numerose possibilità offerte dall’Unione Europea e uscendo dalla cosiddetta “comfort zone” a cui siamo abituati.
Per questo oggi parleremo di alcune delle opportunità offerte ed inserite nel programma Europa 2020, ossia gli “Scambi Europei Interculturali” ed i “Corsi di Formazione Internazionali”: esperienze di breve durata (massimo 21 giorni) utili ad incrementare conoscenze e competenze personali. Ma cosa sono precisamente?
Gli Scambi Europei Interculturali (“Youth Exchanges”) sono opportunità per i giovani, generalmente di età compresa fra i 13 ed i 30 anni, legalmente residenti in uno dei paesi aderenti al programma “Erasmus Plus”: tramite metodi di apprendimento non formale, si acquisiscono nozioni ed informazioni utili ad incrementare quelle che vengono definite “soft skills”, cioè le competenze trasversali quali comunicazione, pensiero analitico e lavoro di squadra. Insomma, un’occasione per arricchire il proprio bagaglio culturale, combattere pregiudizi e stereotipi negativi, attraverso la condivisione di spazi ed idee in un evento multiculturale intellettualmente stimolante.
Invece, i Corsi di Formazione Internazionali (“European Training Course”), sono progetti che promuovono l’apprendimento interculturale, la mobilità internazionale e degli operatori giovanili, stabilendo spesso nuove partnership tra persone ed organizzazioni. A differenza degli scambi, nei corsi di formazione sono i contenuti, con l’attività formativa, ad occupare la maggior parte del tempo. Proprio per il suddetto motivo non è previsto un vero e proprio limite d’età per potervi partecipare. In sintesi, si tratta di un’opportunità di formazione internazionale, attraverso un gruppo eterogeneo di persone, provenienti da contesti e nazioni diversi, che discutono confrontandosi su vari temi e livelli.
Non a caso l’Europa ha come principale obiettivo quello di favorire partecipazione ed integrazione dei suoi cittadini, maggiormente di coloro che provengono da contesti svantaggiati o comunque giovani. E’ nota la forte volontà da parte della Commissione Europea di raddoppiare i fondi destinati al progetto Erasmus: si parla di circa 30 miliardi di euro da stanziare nel prossimo quadro finanziario 2021-2027 all’interno del capitolo di spesa “Investing in people”. Tutto ciò consentirà di finanziare l’esperienza di un periodo all’estero per 12 milioni di studenti, insegnanti, formatori e giovani lavoratori europei, contro i quattro milioni che hanno studiato all’estero dal 2014 ad oggi. Tutto questo inteso a rafforzare l’identità europea e la creazione di uno spazio europeo dell’istruzione.
In conclusione, la mobilità giovanile viene intesa ed inquadrata dall’UE come tappa fondamentale per ogni individuo durante la sua fase di crescita personale e professionale. Un appuntamento imprescindibile del singolo che va a favorire e determinare la collettività in una prospettiva comunitaria sostenibile e multiculturale.
Damiano Santoriello
La rivista “INSIEME VOLONTARIAMENTE” (Luglio 2018)